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In Barriera una catena per la solidarietà

28/05/2012 13:09

Pasta, cioccolatini, biscotti, pelati, riso, olio, tonno, e anche il cibo per l'anima: la Costituzione italiana. Cinquecento pacchi distribuiti alle famiglie di Barriera di Milano, Falchera, Regio Parco, nella sala polivalente di via Leoncavallo. Una catena di solidarietà grande come un quartiere.
Si è svolta questa mattina la Giornata della Solidarietà lanciata dall'associazione I.So.Le col Comitato promotore C.a.s.a. (Azione Solidale Alimentare). "Abbiamo distribuiti più di cinquecento pacchi - dice soddisfatto Gianni Pettinato, che ha curato la complessa organizzazione insieme a Antonio Pizzocaro, di I.So.Le - Ed è stata una grande festa, con i bambini, le famiglie, i consiglieri di Circoscrizione, i sindacati pensionati, le associazioni le del territorio'. Una carovana di solidarietà guidata da Dino Sanlorenzo, che ha lanciato questo “sogno per un mondo nuovo”, partito dalla Circoscrizione 7, con l’ambizione di “contagiare” tutta la città. Nel Comitato promotore anche Piero Fassino, Sergio Chiamparino, Magda Negri, Ilda Curti, Lucia Centillo, Cgil, Cisl, Uil.
“La Circoscrizione 6 ha patrocinato l’iniziativa – spiega la Presidente Conticelli – Ma non è stata un’adesione formale, tutti i consiglieri di maggioranza hanno partecipato economicamente e con il proprio lavoro. In periodi di crisi anche la politica deve tornare a fare squadra, sinergia con le energie positive del territorio, che sono tante”.
E così, con il contributo di Novacoop e Banco Alimentare, insieme alle parrocchie, ai sindacati pensionati, agli Alpini, ai Bagni pubblici, ai circoli e alle associazioni sono state individuate le famiglie a cui regalare il pacco della solidarietà. “Cresce sempre di più la zona grigia – osserva Sanlorenzo – di chi fino a qualche mese fa aveva un tenore di vita medio e ora si trova in difficoltà anche a comprare da mangiare”. Su un tavolo lunghissimo tanti libri, ognuno nel può scegliere uno, quello che preferisce. “Un bambino musulmano ci ha chiesto se avevamo il Vangelo e ha voluto portarlo a casa. – dicono i volontari – Qui, tra la gente, aiutandosi a vicenda e mettendoci in gioco tutti in prima persona, si fa l’integrazione. Alla gente in coda abbiamo offerto caffè e cioccolatini, come si fa tra buoni amici”.
In molti andando via chiedono quando possono tornare. Tra un anno, forse, se arrivano
nuove forze.

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