Allarme per i mutamenti climatici. Occhio al ghiaccio polare
Allarme per le mutazioni climatiche della Terra. Il Met Office britannico assieme alla Noaa, l'amministrazione americana per l'atmosfera e gli oceani, affermano che i problemi potrebbero essere maggiori. Le ondate di caldo, le piogge rovinose oltre la media stagionale sono esempi evidenti del cambiamento climatico globale.
“Il cambiamento climatico nell'Artico è un dato di fatto – afferma Jennifer Francis della Rutgers University americana - perché lo spessore dei ghiacci è passato dai tre metri dei primi anni Novanta a circa un metro e mezzo di oggi; cioè si è dimezzato. Infatti abbiamo misurato un indebolimento del jetstream polare, cioè quella corrente a getto che normalmente circonda il Polo Nord ad alta quota. Una sua alterazione è capace di modificare i meccanismi atmosferici su vasta scala influenzando le latitudini inferiori nelle zone abitate dell'Europa e degli Stati Uniti, innescando quei fenomeni estremi a cui assistiamo. Ormai ne vediamo molte di queste manifestazioni ed è sempre più difficile dire che non siano legate al cambiamento climatico e in particolare a quanto succede in Artico.” “I fenomeni estremi sono le prove che cerchiamo studiando il comportamento del clima – precisa Antonio Navarra, presidente del Centro euromediterraneo per i cambiamenti climatici -. Il Polo Nord ha perso in 40 anni il 40 per cento dei ghiacci e questo è un dato di fatto di un'indiscutibile modifica ambientale. Ma quanto accade è complicato e richiede indagini più vaste e continue nel tempo prima di arrivare a conclusioni definitive. Adesso dobbiamo chiederci invece se il jetstream sia sensibile anche ad altri parametri che ancora non conosciamo. Siamo davanti a una nuova fisica dell'atmosfera?”. “Tre anni fa si iniziò a valutare seriamente la connessione tra manifestazioni estreme e cambiamento climatico partendo proprio dal riscaldamento della zona polare - dichiara Visconti Guido Visconti direttore del centro «fenomeni estremi» dell'Università dell'Aquila-. E allora l'American Meteorological Society stabiliva che intanto bisognava classificare bene le caratteristiche degli eventi ancora troppo incerte e troppo personali nelle considerazioni. Rimane, comunque, un fatto che tutti condividono e cioè che per essere sicuri delle conclusioni ipotizzate dal rapporto bisogna disporre di statistiche almeno su un arco di mezzo secolo che non abbiamo. Altrimenti il loro significato resta discutibile”.