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Il sindaco di Pinerolo scrive al Presidente Napolitano. "No alla chiusura del Tribunale"

20/08/2012 11:13

 Il sindaco di Pinerolo Eugenio Buttiero scrive al Presidente della Repubblica Italiana Giogio Napolitano per manifestare tutto il suo disappunto (e quello dei sindaci del pinerolese) per la chiusura del Tribunale di Pinerolo. Una difesa che nasce dalla consapevolezza che la chiusura di questo tribunale è incomprensibile. Anche questa iniziativa risulterà vana? 

Dario Mongiello

direttore@vocepinerolese.it

 

 

Illustrissimo

Presidente della Repubblica

Giorgio NAPOLITANO

Palazzo del Quirinale

00187 ROMA

 

Illustrissimo Signor Presidente,

mi permetto di scriverLe perché sono davvero amareggiato per l’ennesima prova cui ci stanno sottoponendo. Mi riferisco alla recente approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del DDL sulla riorganizzazione della giustizia. Sono il Sindaco della Città di Pinerolo, in provincia di Torino. Il nostro tribunale verrà soppresso e nessuna logica, nessun buon senso, nessun risparmio è veramente alla base di questa scelta. La mia non è una lettera ispirata ad un campanilismo che tante, troppe volte caratterizza le prese di posizioni di amministratori nel nostro Paese. Il Tribunale di Pinerolo è uno dei migliori del Piemonte e la sua soppressione comporterà un peggioramento complessivo della giustizia in provincia di Torino. Tutti si sono espressi per il mantenimento del Tribunale pinerolese, come dimostrano i pareri delle commissioni di Camera e Senato. Nessuna delle indicazioni previste nella legge Delega potevano, in alcun modo, portare alla soppressione del Tribunale di Pinerolo.

Caro Presidente, sono tempi difficili. Sono tempi in cui fare l’amministratore locale comporta enormi sacrifici, moltissime frustrazioni e poche soddisfazioni. Dobbiamo far fronte a tagli continui, ma ci comportiamo sempre in modo responsabile e anche in questi giorni stiamo cercando di ridurre ancora un bilancio che, mi creda, non ha alcuna voce di sperperi o sprechi, ma servizi concreti che fatichiamo a tenere in piedi.

Ricevo ogni settimana decine di cittadini, i problemi della casa e del lavoro sono assillanti e non ho riposte per loro. Non ho altro che non l’ascolto e la promessa di fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per fare in modo che questo momento passi. Non voglio andare oltre perché Lei ben conosce questo stato di fatto e questi stati d’animo.

La vicenda della riorganizzazione della Giustizia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non riesco, non riusciamo a comprendere. Tutti i dati dimostrano che, in base ai parametri fissati dalle Legge Delega, il Tribunale di Pinerolo doveva continuare ad esistere.

Ecco perché mi sono permesso di scriverLe. Perché ho da sempre una grande stima per Lei, per il Suo operato, per il Suo grande senso civico e volevo che Lei sapesse quale delusione, amarezza e contrarietà ha provocato questa scelta.

Ho voluto farLe raccogliere questo disappunto che è di tutto un territorio, di 59 Sindaci, affinché anche Lei possa essere a conoscenza di quanto pensano amministratori e cittadini del pinerolese.

 

Crediamo che questa sia una scelta sbagliata. Crediamo che  si sia andati oltre la Legge Delega. Crediamo che sia stato mortificato un territorio, togliendo un Tribunale che è presente da decenni, senza alcuna reale giustificazione.

Siamo consapevoli che la soppressione del Tribunale sub metropolitano (ora circondario di 203.000 persone, quarto in Piemonte) è senza alcun dubbio un altro elemento che si aggiunge al declino territoriale che quotidianamente cerchiamo di frenare, decisamente in contrasto con un rilancio che stiamo perseguendo con tenacia. Il nostro ero un florido ambito meccanico manifatturiero, ai tempi dell’Avvocato Gianni Agnelli che ora riposa qui a Villar Perosa, ma ovviamente le cose sono molto cambiate e le difficoltà quotidiane sono sotto gli occhi di tutti.

Ed è proprio in momenti così difficili, così delicati, così tesi per tutti, ogni decisione merita una grande attenzione. I cittadini hanno bisogno di buon senso, hanno bisogno di sentire che ogni scelta viene fatta in base ad un principio di “buon padre di famiglia” che per troppi anni è mancato. Abbiamo dei “tecnici”? E allora, mi perdoni, dimostrino di conoscere profondamente i temi di cui devono occuparsi, ma anche i territori per i quali devono decidere.

In questo caso non è stato così. E l’amarezza è tanta.

Seguiremo ancora questa vicenda che ha visto tutti uniti, davvero tutti, nella difesa del nostro Tribunale. Ecco, come sempre c’è un lato positivo anche nelle vicende più negative. Per noi è stato l’aver svolto un lavoro congiunto, un lavoro di squadra che è andato oltre ogni ruolo e ogni appartenenza politica. Ma nonostante tutto questo, siamo di fronte ad una scelta a dir poco miope e insensata.

Grazie Presidente, per aver accettato di leggere queste righe di sfogo di un Sindaco.

Grazie per aver ascoltato le posizioni di un territorio.

Non so quanto Lei potrà fare per noi, ma so che era importante che Lei conoscesse questi nostri sentimenti.

Le auguro di cuore un proficuo proseguimento del Suo mandato.

Con stima

  IL SINDACO

(Eugenio Buttiero)

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