Facebook Twitter Youtube Feed RSS

Tribunale di Pinerolo: le motivazioni per la chiusura sono inconsitenti, la cittadinanza protesta.

18/10/2012 22:44

Il tribunale di Pinerolo è sul punto di essere chiuso, questo ormai è noto a tutti da diversi mesi; e da diversi mesi va avanti la lotta per impedire che ciò avvenga. Oggi, questa battaglia è giunta al culmine: avvocati, magistrati, cittadini e sindaci di tutto il pinerolese si sono riuniti in piazza Facta per dire no alla chiusura.

I motivi per cui il tribunale non può essere chiuso sono molti e vanno dal comune senso logico alla mancanza dei requisiti senza i quali il Ddl specifico non può essere applicato. In primo luogo, le ragioni economiche addotte non stanno in piedi, poiché, come ha ricordato nel suo intervento il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Pinerolo, Alfredo Merlo, a fronte di un costo di 269.000 euro, nell'ultimo anno il tribunale ha garantito introiti per 1.400.000; inoltre, la motivazione fornita dalla Severino, ossia che non possano esserci tre questure in una stessa provincia, non ha alcun fondamento giuridico e le province, in Italia, con tre o più procure sono molte. Dal punto di vista logico, poi, come si pensa di poter assorbire l'enorme utenza pinerolese (circa 220.000 persone) in un tribunale come quello di Torino, che già fatica a seguire la sua attuale mole di lavoro?

Il tribunale di Torino è già in difficoltà adesso, con la sua attuale utenza; aggiungendo quella pinerolese, i tempi di risoluzione dei processi si dilateranno all'inverosimile e molti cadranno addirittura in prescrizione” ha detto Alberto Giannone, presidente dell'ANM Pinerolo “e a rimetterci saranno le vittime, che non potranno avere giustizia.”

Inoltre, come ha ricordato il Sostituto Procuratore della Repubblica di Pinerolo, Ciro Santoriello: “I problemi non riguardano solo l'iter processuale, ma sono di natura ancora più pratica. Torino ed Ivrea, ad esempio, non hanno le infrastrutture per sostenere l'aumento di utenza e di personale che il DDL porterà; non sanno dove far materialmente lavorare i magistrati e gli avvocati che occorrerà aggiungere per il funzionamento dei tribunali.”

La cittadinanza pinerolese, questa volta, si è fatta trovare pronta ed ha egregiamente risposto all'evento: “La partecipazione è andata addirittura oltre le aspettative e questo è importante;” ha detto Alfredo Merlo “la chiusura del tribunale non è un problema di avvocati o magistrati, ma della cittadinanza tutta, che vede impoverita la propria città. Il tribunale di Pinerolo funziona bene, ha tempi brevi e garantisce un servizio ottimo, tra i primi in Italia. La sua chiusura è totalmente priva di fondamento.”

Ora si spera che, dopo tutte le iniziative attuate in tale senso, ci sia un passo indietro da parte del governo; di fronte a tante e tali ragioni, esso non deve, e sopratutto non può, rimanere indifferente. Il sistema giuridico è parte integrante e costituente della Repubblica, renderne volontariamente inefficiente una parte significa danneggiare i cittadini italiani, che l'Esecutivo ha il compito di tutelare. Insomma, significa andare contro la Costituzione.

 

Simone Sindoni

 

Commenti