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Italia Futura a Pinerolo il 3 dicembre 2012

29/11/2012 15:42
 (L'incontro presso la Sala Conferenze "Salone dei Cavalieri" ore 20.45, entrata da V.le Giolitti 7/9 - Pinerolo. RELATORI: Roberto Laurenti (Italia Futura Pinerolo); Marco Cavaletto (Coordinatore provinciale IF); Gianni Arolfo (Sindaco Pragelato); Marco Balagna (Ass. provinciale alla Montagna);  Enrico Borghi ( Presidente Nazionale UNCEM); Mariano Rabino (Direttore regionale IF Piemonte)

Noi di Italia futura pensiamo che la montagna debba essere posta al centro della Politica regionale e nazionale perché da uno consolidamento delle Terre alte possono derivare innumerevoli benefici anche alla città e alla sua area metropolitana.

Purtroppo, l’attenzione data a questi temi dalle amministrazioni regionali nel recente passato e dallo stesso Parlamento nazionale è stata molto scarsa, quando addirittura controproducente.

In Piemonte, con la trasformazione delle 22 Comunità montane piemontesi nelle nuove Unioni montane, come previsto dalla legge regionale 11 del 2012, pur comprendendo alcune delle ragioni alla base della decisione, è stata inferta una ulteriore ferita al tessuto sociale della montagna.

Ciò nonostante pensiamo che occorra affrontare subito questo tema e porci al fianco degli amministratori della montagna per avviare questo percorso complesso, denso di sfide, che impegna direttamente tutti i 553 Comuni classificati montani.

Se tra gli obiettivi principali vi sono il Risparmio, l’efficacia e l’efficienza dei nuovi coordinamenti, occorre fornire alle Unioni altri e più importanti strumenti per contribuire con efficacia alla costruzione di una nuova economia per il territorio.

Ma se il percorso è questo occorre definire e con una strategia più complessa quale rapporto le aree montane devono avere con le aree urbane.

Quale modello economico può ripartire da questi territori?

Quale "coscienza di territorio" può contagiare amministratori pubblici e cittadini?

Quali sistemi di sviluppo sono già in fase di realizzazione in Piemonte ma soprattutto fuori Piemonte?

Infine, vi è un tema che non viene quasi mai sollevato ma che sta avendo una rilevanza tra gli amministratori dei piccoli comuni e i cittadini più attenti: il tema della rappresentanza.

Domandiamoci se la rappresentanza della montagna nelel istituzioni regionali e nazionali sia adeguata alle necessità di questi territori.

Quanti sono e chi sono i rappresentanti della montagna in Regione? Quando trattano argomenti relativi a questi territori hanno le necessarie sensibilità  e conoscenze?

Un altro importantissimo tema discende dalle politiche dell’Unione a favore della montagna.

L a prospettiva per l’immediato futuro riguarda le nostre capacità di intercettare risorse significative e rendere veramente efficaci l'uso dei fondi europei per lo sviluppo di questi territori, anche in relazione alla riforma delle politiche di coesione dell’UE.

Siamo nella fase in cui si sta scrivendo Il nuovo contratto di partenariato,  partendo dall'art. 174 del Trattato di Lisbona, che fa riferimento alle zone svantaggiate, tra cui montagna e zone rurali.

Per il futuro i fondi europei saranno l'unica leva finanziaria disponibile per gli investimenti e dobbiamo attrezzarci sin d'ora per poterli utilizzare al meglio.

Ecco alcuni spunti che saranno sviluppati nel dibattito del 3 dicembre a Pinerolo.

Vorremmo che da questa serata possano scaturire utili elementi da consegnare ad ITALIA FUTURA nazionale allo scopo di introdurre nell’agenda del programma in fase di redazione anche il tema della montagna al centro della politica di sviluppo nazionale.

 

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