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Strani oggetti luminosi non identificati in Val Pellice

10/01/2013 15:02

LUCI GLOBULARI “SISMICHE” TRA LUSERNA E BRICHERASIO

Alle ore 21 della sera di lunedì 7 gennaio due signore, che passeggiavano a Torre Pellice nei pressi dell'ex-hotel Gilly, in una zona che permetteva la visuale verso la valle del Pinerolese, hanno scorto nel cielo tre luci globulari, di cui una alta, rossastra, ad una quota approssimativamente appena sopra Rocca Berra, come punto di riferimento, altre due rosso-arancio, più piccole (dimensione apparente), ad una quota quasi prossima alla sommità del costone montuoso che da Luserna San Giovanni porta a Bricherasio. Le luci, silenziose, apparivano quasi immobili, ma ad una più attenta valutazione si rivelarono in moto lineare lentissimo da est verso ovest ed in quota stabile. Le signore , continuando il cammino per circa mezzo minuto e voltando le spalle agli oggetti, per la curva della strada, persero di vista ovviamente le tre luci. Ritornate ad una visuale più ampia non le videro più. Purtroppo non fecero fotografie. Una delle signore mi telefonò più tardi per parlarmene. Le risposi che probabilmente erano luci globulari pre-sismiche per la modalità di moto silenzioso e di configurazione morfologica, non velivoli. La signora mi rispose scherzosamente che avrebbe preferito che le luci fossero di origine aliena piuttosto che sismica. L'ipotesi mia era rafforzata anche dall'aver notato personalmente intorno alle 21 vicino a casa mia, verso la zona boschiva prossima al torrente Biglione, in zona Servera, a Torre Pellice, nebbie basse rossastre, quasi luminescenti a livello del suolo ed in zona completamente buia. Il radon - meter aveva registrato lì vicino valori alti di radon ed intensi odori sulfurei fuoriuscivano dal suolo. Tutta questa situazione crea nell'aria ionizzazione, zone disomogenee per temperatura, pressione, densità… L’emissione da parte della terra di frequenze sonore che rapidamente passano da frequenze altissime (ultrasuoni), percepite dagli animali, frequenze che possono originare fenomeni di fonoluminescenza (luci sismiche), quando le rocce stanno per fratturarsi,  a frequenze bassissime (infrasuoni), quando le rocce stanno già fratturandosi,  in una configurazione spazio-temporale non omogenea sul territorio, rende interessante l’ipotesi dei fulmini globulari come precursore sismico, in genere molto prossime localmente al futuro sisma. La loro morfologia in genere sferoidale dipende dal confinamento fisico di tali sistemi instabili di plasma ionizzato in genere dal radon e da fenomeni di piezoelettricità, piezomagnetismo e piezonuclearità (interessanti sono gli esperimenti del prof. Carpinteri del Politecnico di Torino). Tali sfere luminose non hanno nulla a che vedere con i cosiddetti velivoli ufo o pseudo-ufo. Quando nella nottata inoltrata dell’ 8 gennaio il radon cominciò a decrescere rilevai emesso da un amplificatore di tensione continua, non alimentato a quel momento, basse frequenze armoniche di risonanza la cui fondamentale era intorno ai 7 Hertz, frequenza questa  compatibile con una contemporanea già micro-frattura degli strati rocciosi sottostanti, sempre vicino alla stazione di studio sismico sul Vandalino. Il sisma puntualmente poi si è verificato la mattina dell’8 gennaio, con epicentro vicino alla strada provinciale 229, strada Verna, nei pressi di Cumiana, in località Moncalarda, con 11 km. di profondità e coordinate 45°, nord e 7°199’ est,  alle 10.52’, ora locale, con magnitudo 0.8 (rilevamento dalla stazione Iside). Già lo scorso anno una sfera rossa rotolante giù dalla montagna sopra Cumiana, la sera prima di un sisma, con epicentro a Cumiana, aveva preannunciato il terremoto.

In Val Pellice e nella zona del Pinerolese più volte si sono avvistate simili luci la sera prima di sismi locali. Fatti analoghi si sono verificati in occasione dei sismi aquilani, il fisico ricercatore Cristiano Fidani, presidente del CIEN (Central Italy Electromagnetic Network) e direttore del comitato scientifico dell’Associazione Culturale di Villa Pellice “Le Nuove Muse”, ha già pubblicato in proposito due suoi studi al riguardo.

Giovanna de Liso

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