Facebook Twitter Youtube Feed RSS

Deflagrazioni telluriche e boati da mine in Val Pellice?

18/02/2013 12:51

La micro sismicità che dal 2012 fino al corrente febbraio 2013 interessa frequentemente il Piemonte occidentale, le Alpi Cozie dal versante sia italiano sia francese e le Alpi Marittime, con qualche punta di magnitudo superiore a 3 Richter, crea sul territorio una specifica tipologia di effetti fisico-chimici di precursori e di accompagnamento di sciame. Tra questi effetti si rimarcano le deflagrazioni, simili ad una superficiale percezione acustica di boati tellurici da atto sismico, ma poi con un’attenta analisi e delle durate e delle frequenze in Hertz  percepite, molto diverse da essi. Tali deflagrazioni possono essere sotterranee od aeree: sono violenti scoppi di gas seguiti da ammassi irregolari di rocce spostate. Questi gas, tra cui il radon, gas radioattivo naturale, gas sulfurei, anidridi cianosidriche …, sono veicolati dalle forti compressioni telluriche sulle rocce per i movimenti della zolla africana che preme contro quella europea. Quindi l’eziologia può derivare anche da molto lontano. I gas possono accumularsi in caverne sotterranee, naturali e non, e quando non v’è più spazio libero, giunge la deflagrazione, precursore sismico di aree sismiche future anche lontane oltre 100-500 Km. Le zone della Val Pellice non sono aree carsiche, le caverne sono scavate da correnti d’acqua sotterranee nel basalto e nello gneiss o derivare da possibili disomogeneità di un lontanissimo passato tettonico-eruttivo. La presenza di zeoliti conferma questa lettura. Dallo zeolite, letteralmente “roccia che bolle”, sotto compressione ed altissima temperatura fuoriesce vapore d’acqua. Spesso un giorno prima di sismi strettamente locali si sono osservate colonne di vapore acqueo bianco uscire da fessure di rocce, da cui fuoriescono anche gas caldi (dietro Cumiana e Monte Vandalino, zona Castelluzzo). Inoltre, i corsi d’acqua sotterranei possono essere spostati prima e dopo un sisma e variare anche la pressione delle masse di gas raccolte in caverne. Quindi la complessa articolazione pre-sismica di masse di gas e d’acqua sotterranee diviene per questa zona un peculiare precursore tellurico. Sono interessati a questo soprattutto il Monte Vandalino e il versante nord occidentale del Monte Frioland (notare la radice di tale monte e la sua connessione semantica con la friabilità), la zona del Monte Cavallo, Cassa Bianca e Cima Maciarone. Dal momento che la zona bargese è interessata all’industria delle cave di gneiss, gli scoppi da mina possono indurre in errore e si possono confondere le tre tipologie di deflagrazioni, ossia deflagrazioni naturali sotterranee, naturali aeree ed artificiali da mina. Tuttavia, le mine creano boati spesso abbinati a gruppi di due o tre, ad intervalli spesso di un secondo l’uno dall’altro, seguito da brevi movimenti di rocce, con frequenza medio-bassa ed una profondità quasi superficiale come luogo d’origine acustica. Non sono mai preceduti da segnalazioni di grida degli animali. Le deflagrazioni telluriche sono sempre precedute da agitazione e grida degli animali liberi nelle campagne circa mezzo minuto prima e da altri precursori fisici e chimici, che possono comparire due o tre giorni prima. La frequenza in Hertz di tali rumori di frana (ossia l’altezza del suono fondamentale) per gli scoppi sotterranei è molto più bassa di quella delle mine e più alta di quella dei sismi. Il rumore di frana è più lungo di quella provocata dalle mine. Spesso assomiglia a chiusura di grosse porte. Per le deflagrazioni aeree ci pare di ascoltare secchi colpi di cannone, possono precedere o seguire i sismi, come è capitato lo scorso anno dopo il sisma di luglio e quello di ottobre nel cuneese. Il 6 febbraio 2013, alle ore 9.25 e 9.28, si sono verificate deflagrazioni naturali sotterranee, provenienti rispettivamente dal Monte Frioland e da Castelluzzo a Torre Pellice, seguite nella tarda mattinata e nel pomeriggio da boati diversi, questi chiaramente da mine. Nel caso di deflagrazioni sotterranee telluriche, quindi naturali, gli animali del bosco, galli, asini, cani in zona Tagliaretto, Bonnet e Castelluzzo avevano gridato mezzo minuto prima, mentre per i boati da mina subito dopo il rumore.

Giovanna de Liso

Commenti