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Droga nel pinerolese e gli arrestati

16/03/2013 9:31

 

Nelle foto da sinistra in alto: Palermo Gaetano, Mkadmi Mohammed,   Della Garen Mario, Manno Graziella ,Ehimes Philip Ehis .  I Carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Pinerolo, coordinati dal capitano Tulli, hanno smantellato un’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. Quattordici gli arrestati e 150 consumatori di coca ehashish sono stati segnalati alla Prefettura. Alcuni di questi sono stati denunciati anche per favoreggiamento. Le prime manette sono scattate venerdì 8 marzo nel campo nomadi di Pinerolo dove tre persone sono state arrestate: Mario Dellagaren, il figlio Dino Dellagaren. Durante la perquisizione nel campo nomadi sono stati utilizzati anche i cani antidroga. Anche una ragazza, una cubista in una discoteca, è stata arrestata. Lunedì 11 marzo la conclusione dell'operazione, con arresti compiuti, oltre a Pinerolo, anche nella val Pellice nei comuni di Bricherasio, Torre Pellice, Luserna San Giovanni. Arresti anche a Piscina. L'operazione nasce dall'arresto, avvenuto l'anno scorso, sempre a Pinerolo, di un taxista che utilizzava il suo mezzo per spacciare droga.

A capo dell’organizzazione dello spaccio nel pinerolese 4 soggetti. Il territorio era stato diviso in due aree. Nella Val Pellice lo spaccio era gestito da alcuni marocchini Hounaini Jawad e El Khdar Abdeladim.APinerolo il "controllo” dello spaccioera gestito da un nomade, Dino Dellagaren,residente nel campo nomadi di via San Pietro Val lemina a Pinerolo. Tra gli arrestati anche Gaetano Palermo, pluripregiudicato che viveva a Pinerolo in località Abbadia Alpina. Una donna di Pinerolo, Grazia Manno 42 anni, è stata anche lei arrestata. Sul suo conto anche la denuncia per simulazione di furto avvenuto nella sua azienda presente in via Carlo Alberto a Pinerolo. La donna gestiva un’attività di sostituzione e riparazione di cristalli per auto. Poco prima di essere arrestata, la donna, secondo quanto accertato dai Carabinieri,aveva, di notte,frantumato molti parabrezza di auto nel pinerolese sperando che, tra le tante "vittime", qualcuna potesse recarsi proprio da lei per la riparazione.  Sempre Grazia M., ai “clienti”, consentiva di “provare” la qualità della coca e solo dopo chiedeva l’acquisto della dose. 

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