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Quando il “signor nessuno” non fa notizia. La scomparsa di Rigoli e l'ipotesi omicidio.

21/11/2014 12:13

Sono passati oltre sette mesi da quando Maurizio Rigoli, 64 anni, è scomparso. Quando tutti pensavano che Maurizio fosse “sparito volontariamente”, Voce Pinerolese ha, da subito, ipotizzato che così non era, anzi, la scomparsa celava, forse, un fatto di sangue.  A sostenere la nostra tesi ci ha pensato il fratello Giacomo che, in esclusiva, al nostro giornale, aveva affermato che Maurizio era stato ucciso. “Non aveva nessun motivo di fuggire – raccontava Giacomo Rigoli sulle colonne del nostro giornale: (leggi l’articolo http://www.vocepinerolese.it/sites/default/files/edizioni/pdf/2014-05.pdf) – anzi spesso litigava con delle persone che ho segnalato ai carabinieri.” Dopo giorni di ricerche dell’uomo, effettuate dai Vigili del Fuoco, carabinieri, protezione Civile e volontari, di Maurizio Rigoli non si sono trovate tracce. Anzi, per la verità una traccia olfattiva della presenza dell’uomo i cani l’avevano segnalata ma finiva non distante dalla sua casa. Ed ecco la sorpresa emersa durante le indagini dei Carabinieri del nucleo operativo di Pinerolo: una donna ha visto qualcosa. “Ho visto un’auto che era finita fuori strada lungo la strada che dalla zona dove abitava Rigoli conduceva a Bibiana. Poco dopo un’altra auto era giunta sul posto. Dall’auto uscita fuori strada alcune persone avevano preso dal bagagliaio una specie di tappeto arrotolato e l’hanno caricato sull’altra auto.”  La donna, insospettita, chiama i Carabinieri e questi, poco dopo il paese di Bibiana, intercettano l’auto. A bordo due persone, e una di questa era un pregiudicato che doveva essere a casa sua agli arresti domiciliari. Sull’auto, però, nessun tappeto o tracce del corpo di Rigoli. L’auto è stata sequestrata ma dalle analisi scientifiche effettuate su alcuni reperti, non è emerso nulla che potesse ricondurre alla presenza del corpo di Rigoli ma neppure a un cervo... Sì, un cervo, poichè quando i carabinieri hanno interrogato alcune persone... "legate" a una delle due auto, questi hanno risposto: "abbiamo preso un cervo".  Peccato che nessuna traccia di cervo... è stata trovata. Storia finita? No! E l’auto finita fuori strada che fine ha fatto? E’ stata ritrovata bruciata! Strano vero? Risultato? Secondo i carabinieri se non si trova il corpo non si può parlare di omicidio. Certo, infatti, è noto che se non si trova un corpo come si fa a parlare di omicidio? Ma, per esempio, la “lupara bianca” cos’è? Qui siamo sicuri che la mafia non c’entra però...

In primo luogo è dimostrato che tra Maurizio Rigoli e alcune persone (identificate e interrogate dai carabinieri) c’erano stati forti “attriti”. Maurizio Rigoli era un uomo che viveva anche  grazie a un aiuto -a volte anche economico- elargito dai servizi sociali. Maurizio spesso rovistava tra i rifiuti presenti nei bidoni delle immondizie che si trovavano nei pressi dei supermercati della zona. Aveva un carattere determinato e, se provocato, reagiva anche in malo modo. Maurizio viveva con un cane dal quale non si sarebbe mai allontanato, a maggior ragione ben sapendo che era chiuso in casa. Nella sua abitazione c’era un gran disordine ma anche dei fili della luce che si collegavano abusivamente sulla linea elettrica del condominio...

Torniamo all’auto fermata dai carabinieri. Dunque sull’auto non c’era nessun “tappeto”: quindi la storia investigativa finisce qui. E no. Proprio no. A bordo dell’auto fermata dai carabinieri c’era un pregiudicato che era agli arresti domiciliari e doveva essere a casa.  E’ mai possibile che un uomo “fuggito dagli arresti domiciliari” se ne va in giro con un cadavere in auto? Ovviamente no. Infatti, pensiamo noi, l’uomo, con un suo amico, una volta “soccorso” chi era finito fuori strada, e che portava con se “l’ingombrante carico”, ha messo sulla sua auto l’oggetto “misterioso” e, giunto all’altezza del primo bidone dell’immondizia l’ha gettato lì dentro.  E il “tappeto” non c’è più... Dopo pochi chilometri dal bidone dell’immondizia ecco che l’auto  - ormai “pulita” viene fermata dai carabinieri. Troppo tardi. Per i carabinieri non si tratta di omicidio allora, diciamo noi, di cosa si tratta? Allontanamento volontario no. Non c’erano motivi o ragioni: (ricordiamoci della presenza del cane dal quale mai e poi Maurizio si sarebbe separato.  Ben sapendo, inoltre, che era chiuso in casa.) Perchè gli investigatori non hanno raccolto reperti e eseguito rilievi scientifici anche nell’abitazione dell’uomo? Si sono domandati gli investigatori perchè i cani hanno seguito le tracce dell’uomo fino a un certo punto? Ovvero a non molta distanza dalla sua abitazione e poi più nulla? Forse Maurizio Rigoli è scappato su un elicottero o è stato rapito dagli alieni... o forse ancora ha imparato a volare? E cosa dire del fatto che Maurizio Rigoli è stato più volte minacciato? E cosa dire che c'erano alcune persone che gli richiedevano sempre soldi? E cosa dire che spesso le stesse persone... gli chiedevano di fare la spesa con i suoi soldi? E che dire del fatto che in una occasione si è trovato "le stesse persone" in casa? E cosa dire del fatto che anche Bruno,  (deceduto per cause naturali e che viveva insieme al fratello Maurizio) c'era chi gli prendeva la pensione minima sociale?  E cosa dire di chi aveva detto, riferendosi a Maurizio, "se l'è cercata".  Noi diciamo soltanto che Maurizio Rigoli era il signor nessuno e ai signor nessuno si dedica il tempo necessario per portare al più presto la  pratica in archivio. Nella foto a destra Maurizio Rigoli

Dario Mongiello

direttore@vocepinerolese.it

 

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