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Il caso. Villaretto Chisone. Saitta: "La regione non lascia soli i malati di SLA"

26/08/2015 11:31

La vicenda dell'uomo di Villaretto Chisone, che ieri sera voleva uccidersi e uccidere la moglie malata di SLA, (leggi qui: http://www.vocepinerolese.it/node/7674/edit )     ha dato vita a una vivace polemica. La sanità pubblica come si adopera nei confronti dei malati di SLA? Quale sostegno hanno le famiglie? Risponde l'assessore regionale alla sanità Saitta.

SLA. SAITTA: “LA REGIONE NON LASCIA SOLI I  MALATI DI SLA”

 “La dolorosa vicenda avvenuta in Val Chisone non mi lascia indifferente: grazie all’intervento delle forze dell’ordine si è evitato un tragico epilogo, ma resta la sofferenza di una famiglia che non riesce psicologicamente e materialmente a fare fronte da sola ad una grave malattia come la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Voglio però precisare che la Regione Piemonte non ha mai lasciato sole queste famiglie, che in Piemonte sono circa 450, 35 nell’area dell’ASL TO3”. Lo dice l’assessore alla Sanità della regione Piemonte Antonio Saitta commentando quanto accaduto a Vilaretto di Roure.

“Questa mattina ho verificato personalmente che la signora Billia è seguita dall’Asl TO3, riceve l’assegno di cura previsto per i malati di Sla e tutte le provvidenze necessarie. Il marito aveva fatto la scelta di seguire personalmente e direttamente l’assistenza domiciliare della moglie e posso immaginare lo sforzo che gli sia costato, sia fisico sia morale. Ora i servizi sociali dovranno prestare ancora più attenzione a questa famiglia” conclude Saitta, che precisa: “Ci tengo a ricordare che la precedente legge di Stabilità aveva previsto uno stanziamento di 400 milioni di euro per l’anno 2015 del Fondo per le non autosufficienze, anche per  per gli interventi a sostegno delle persone affette da Sla: ad inizio 2015 insieme al collega assessore alle Politiche sociali Augusto Ferrari, avevo inviato una lettera ai Direttori generali delle Aziende sanitarie locali chiedendo loro, in attesa dell’effettiva erogazione dei fondi, di non interrompere i progetti a sostegno dei malati di Sla, anticipando così i contributi previsti dalla legge, proprio per non pregiudicare ulteriormente la situazione di persone in condizione di non autosufficienza così grave. Non solo, a fine luglio in occasione dell’ultima riunione del tavolo ministeriale di monitoraggio, i vertici tecnici dell’assessorato hanno chiesto a chi controlla al Ministero i conti della sanità piemontese di non far prevalere una visione meramente economica, ma di tenere conto delle necessità di assistenza sociale e sanitaria da parte dei malati di Sla, ottenendo rassicurazioni in merito (il che ci consentirà anche di continuare a sostenere ad esempio l’acquisto dei sintetizzatori vocali)”.

“Quanto avvenuto in Val Chisone deve essere di stimolo a tutti per proseguire nell’impegno a favore dei malati di Sla e dei loro famigliari, un impegno che da parte di questa amministrazione regionale non è mai venuto meno”.

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