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Nessuno protesta per il divieto d'accesso agli israeliani dagli stessi Paesi del no di Trump

04/02/2017 16:05

di senatore Lucio Malan

Misure non vanno giudicate per chi le firma”

“È sorprendente leggere – anche in Italia – una grande agitazione e indignate proteste contro la decisione del Presidente Trump di non concedere accesso negli USA, per tre mesi, ai cittadini di alcuni Paesi. Spicca l’Alto rappresentante della UE per la politica estera, l’italiana Federica Mogherini.

Eppure né la signora Mogherini né gli altri indignati di oggi dissero alcunché quando il predecessore di Trump sospese per sei mesi, non per tre, ogni accoglienza di profughi dall’Iraq nel 2011. Né si indignarono quando lo stesso Obama fece bombardare ben cinque di questi sette Paesi. E tutti muti di fronte al fatto che tutti i Paesi colpiti dalla decisione di Trump, oltre ad altri dieci, rifiutano l’accesso a chiunque sia portatore di passaporto israeliano. Tutti quei Paesi e altri due rifiutano l’ingresso anche a chiunque, indipendentemente dalla nazionalità, rechi traccia sul passaporto di visite in Israele. In questo caso né Mogherini, né ONU né altri parlano di razzismo, di chiusura inaccettabile, di sdegno.

È giusto porsi il problema della reale efficacia di queste misure ma chi dimostra di misurare i propri giudizi ‘morali’ sui provvedimenti a seconda di chi li firma non merita alcuna considerazione”.

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