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PMT. Dai bla, bla dei politici all'assemblea sindacale. Salvare il salvabile: 86 lavoratori

26/04/2017 15:04

La vicenda dei lavoratori PMT ha visto una difficilissima trattativa sindacale con l’acquirente Papcel che, avendo acquisito PMT da un Fallimento ed essendosi impegnata, con la Curatela, per un organico complessivo di 72 lavoratori (pur sapendo che era necessario l’accordo sindacale e trascurando la necessità di una trattativa sindacale) ha posto una resistenza fortissima alla modifica del numero di lavoratori da assumere. Non ha voluto sentire ragioni rispetto alle proposte di trasferire tutti i lavoratori utilizzando un ammortizzatore sociale e anche rispetto all’aumento da 72 del numero dei lavoratori, la trattativa è stata complicatissima.

La trattativa è stata condotta con grande determinazione sindacale, con la forza e l’appoggio dei lavoratori ma non ha portato al risultato complessivo sperato. La vicenda dei lavoratori PMT ha suscitato grande clamore ma anche grande confusione ed incertezza; si pensi alla retromarcia del Ministero del Lavoro sugli ammortizzatori sociali riconosciuti a fronte dell’interrogazione parlamentare della Senatrice Zanoni. Alla fine non si sono visti risultati concreti perché gli ammortizzatori sociali non sono stati concessi. La solidarietà dei cittadini di Pinerolo ha permesso di affrontare questi durissimi momenti di “sospensione” per i lavoratori e le loro famiglie ma nonostante gli sforzi il risultato non è stato quello auspicato.

L’ipotesi di testo conclusivo e unilaterale inviatoci in data 24 aprile da Papcel, non è condiviso  perché non contiene gli impegni sul numero di assunzioni presi nei giorni precedenti, di trattativa sindacale, all’Unione Industriale ma verrà, comunque, sottoposto all’approvazione dei lavoratori. La FIM si atterrà al giudizio espresso con voto segreto dai lavoratori. In una situazione “normale” un fatto come questo avrebbe determinato la rottura immediata di ogni trattativa. Invece PMT è fallita.

Ad una occupazione per 86 lavoratori corrisponde il licenziamento per un numero troppo alto di tanti altri lavoratori. Coloro che non rientreranno in fabbrica dovranno essere accompagnati verso opportunità di lavoro nel più breve termine possibile: il nostro impegno sarà quello di cercare di coinvolgere l’Amministrazione, la Regione e le Aziende del territorio affinché si attui una vera ricollocazione.

A questo punto della vicenda restano una grande amarezza e una chiara consapevolezza: non siamo riusciti, nonostante gli sforzi immensi, a migliorare fino a dove avremmo voluto, il risultato complessivo per cui ci siamo battuti. Ma una cosa è certa, anche Papcel ha dovuto modificare il numero di 72 unità da assumere, aumentandone il numero grazie alla trattativa sindacale. Se l’assemblea approverà il testo unilaterale di Papcel, l’azienda dovrà passare alla fase operativa versando le ulteriori somme per iniziare a investire e lavorare. Se invece Papcel farà “marcia indietro” sarà chiaro che si stava “nascondendo” dietro la posizione sindacale, di richiesta di maggiori assunzioni, per ritirarsi e recuperare la cauzione versata.

La FIM continuerà il suo impegno e lo chiederà anche agli attori sociali del territorio, ognuno con le proprie responsabilità e competenze, perché nel Pinerolese si sviluppino nuove opportunità di lavoro.

 Cristina Maccari, FIM CISL

Pinerolo, 26 aprile 2017

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