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“La cella e il silenzio – e altre piccole occasioni di libertà” di Chiara M. e Juri Nervo

25/06/2017 7:16

Un libro coraggioso che affronta con fede e

 speranza le difficoltà della vita di ogni giorno

 

Juri Nervo, piccolo fratello secolare, sposato, fondatore dell’Eremo del Silenzio situato in un ex carcere, un giorno scopre Chiara M. – scrittrice – attraverso i suoi libri, e decide di contattarla via mail. Fin da subito nasce tra Juri e Chiara un’intesa spirituale che sorprende loro stessi per primi.

Ambedue scoprono che le immagini della prigione e del silenzio, che entrambi vivono in modo diverso (l’uno nell’Eremo e vicino anche alle persone in carcere, l’altra con la malattia che il tempo ha trasformato nella sua ‘cella’), possono diventare i simboli della ferita umana e della speranza che apre alla ricerca di Dio.

Tutto quel che accade dopo, è una semplice conseguenza dell’originaria intuizione di Juri e Chiara. Il loro dialogo per posta elettronica diventa fitto, affronta le grandi domande e i temi esistenziali sui quali ambedue si interrogano e che possono interessare ciascuno di noi: l’infinito, l’amore, la santità, il dolore, il perdono fino al grande tabù della morte.

Ne nascono pagine indimenticabili, che si offrono al lettore in cerca di speranza come un modernissimo “dialogo fraterno dell’anima”.

Chiara M., Juri Nervo, La cella e il silenzio – e altre piccole occasioni di libertà, Edizioni San Paolo 2017, pp. 160, euro 12,00.

HIARA M. -  Vive a Trento. Per anni ha lavorato come infermiera professionale nell’Ospe¬dale della sua città. Verso i vent’anni è stata colpita da una malattia poco diffusa, pro¬gressiva, della quale ancora non esiste una terapia efficace e che nel corso degli anni l’ha costretta su una sedia a rotelle. Da al¬lora i dolori non l’hanno più lasciata; come non l’hanno più lasciata la speranza e la quotidiana presenza di Dio. Presso le Edi¬zioni San Paolo ha pubblicato: Crudele dolcis¬simo amore (2009), Oscura luminosissima notte (2008 con DVD), La perla (2010, di cui esiste anche un’edizione per ragazzi illustrata da Marta Carraro) e Righe storte (2013).

JURI NERVO - è progettista di esperienze educative. Da anni lavora con il disagio in vari ambiti. Promotore della Pedagogia della Lumaca e del Silenzio nelle scuole, sviluppa in prima persona campagne su differenti tematiche, carcere, bullismo, mediazione. Coordina diverse attività lavorative nel mondo del carcere; è fondatore di Esse¬reUmani, dell’Eremo del Silenzio di Torino e dell’Università del Perdono. È esperto in rela-zione d’aiuto e mediazione sociale.

 

L’intervista a Juri Nervo

Le nostre “celle” quotidiane

e non arrendersi mai.

 

di Dario Mongiello

direttore@vocepinerolese.it

Juri Nervo, perché questo libro?

“I libri sono come una terapia per chi li scrive, quindi per quanto mi riguarda posso dirti che questo libro è nato perché semplicemente era il momento giusto. Ho avuto la fortuna ed onore di conoscere Chiara M, per caso...ma esiste il caso? Da quel primo incontro è nata l'intuizione di scrivere insieme e dopo un anno eccoci qua”.

 Quale messaggio c’è nel libro?

“E' un libro semplice, quella semplicità di una volta che dice le cose come stanno senza troppo girarci intorno. Questo libro non ha un solo messaggio, possiamo definirlo un viaggio dentro l'esperienza umana, la nostra esperienza quotidiana. Sicuramente ci sono delle "parole chiave" che rappresentano gli argomenti trattati la speranza, le nostre celle quotidiane, il silenzio come dimensione di ricerca, la felicità delle piccole cose, abbracci e santità...ora non posso dirti tutto altrimenti ti tolgo il piacere della scoperta”

A chi è rivolto?

“Un libro che rappresenta un viaggio, è un libro per tutti, ognuno trova e raccoglie ciò di cui ha bisogno in quel momento. Questo libro è per la mamma, come per due ragazzi innamorati, per un nonno come per i ragazzi di una classe...si sarebbe bello che anche nelle scuole lo leggessero”.

Quali sono le speranze che vengono trasmesse in questo libro?

La speranza del "passo dopo passo", del non arrendersi mai perché all'interno di un percorso di fede vero e libero ci sono tutte le energie per trovare quella libertà tanto cercata anche all'interno di una "cella".

Dio esiste ancora nella vita dell’uomo?

“Certo che esiste, forse siamo noi che non vogliamo farlo entrare, nel quotidiano del nostro tempo”.

 

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