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FOTO. Ernesto Olivero e il concerto a cura del “Laboratorio del suono”

14/07/2018 9:20

LE FOTO

di Piergiacomo Oderda
Ernesto Olivero introduce il concerto a cura del “Laboratorio del suono”, corsi di musica che si svolgono negli spazi del Sermig. La “location” è lo splendido anfiteatro dell’Arsenale dell'Armonia all’Eremo di Pecetto. Ernesto passeggia con il consueto breviario ed esprime alcune intuizioni che hanno reso grande l’esperienza del Sermig. “La nostra famiglia ha cento rami diversi l’uno dall’altro ma che fanno parte della stessa quercia e ogni ramo dovrebbe parlare prima di tutto con il silenzio. Chi incontra uno del Sermig qualunque ruolo abbia dovrebbe avere una caratteristica, non stampata sulla maglietta ma stampata nel cuore. Non avrei mai immaginato che avremmo incontrato un centinaio di milioni di persone, che saremmo andati in Giordania, in Brasile, ma Qualcuno lo ha immaginato e noi con questo Qualcuno abbiamo sempre avuto un rapporto. Ci ha sempre protetto, ci ha sempre detto ‘Non temete!’. Siamo in uno dei momenti più difficili della storia, amici miei, dovremmo dare una risposta attraverso il nostro atteggiamento. Noi dovremmo dare una risposta alta, chiara, dobbiamo far diventare l’Italia un paese di pace. Il prossimo anno, l’11 maggio saremo a Bergamo. Saremo  cinquanta, cento, duecento mila, chi lo sa?. È la patria di Giovanni XXIII, il papa buono, il papa della pace. Noi dovremmo andare lì con l’idea che la pace conviene, è un bene che dobbiamo regalare anche ai nostri ospiti, neri, bianchi, cinesi, giapponesi. Questi amici devono sentirsi talmente accolti da sentirsi italiani, una nazione non ostile ma amica. So che sto dicendo delle parole controcorrente ma il controcorrente che noi proponiamo è il verso giusto. Allora chiunque di noi vuole stare con il Sermig dovrebbe avere la stessa caratteristica. Vi auguro a tutti questo perchè è il modo più giusto per entrare in relazione con la gente. La gente deve vederci, sentirci disarmati. Questo Qualcuno che ci è vicino, il resto lo farà Lui”. Sotto la bacchetta (magica) di Mauro Tabasso prendono forma melodie irlandesi, barocche, “la sinfonia dei giocattoli” di Leopold Mozart per chiudere con le chitarre elettriche di “The final countdown”. Apericena a sostegno delle attività del Sermig come l’accoglienza dei familiari dei bimbi in cura al Regina Margherita. Piergiacomo Oderda 

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