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Al santuario di Santa Rita a Torino, il concerto per organo di Johannes Skudlik

24/10/2018 14:36

Un’improvvisa esplosione di suono ci coglie di sorpresa. Siamo al santuario di Santa Rita a Torino, durante il concerto per organo di Johannes Skudlik, nell’ambito del festival Internazionale. L’organista tedesco interpreta il “Te Deum” di Naji Hakim, classe 1955; la composizione del 1997 prende spunto dal cap. 7 dell’Apocalisse. E’ un brano che richiede anche una prestazione ginnica, il musicista è costretto a dare impulso con entrambi i piedi posizionati alle estremità della pedaliera. Il contrasto con l’Andante in fa maggiore di Mozart (KV 626) è abissale, sceglie un flautino acutissimo tra le 3804 canne che compongono l’organo Zanin, forse per rendere la destinazione del brano a “piccolo organo a rullo”. Si riparte dopo un brevissimo intervallo, giusto per applaudire il brano precedente, con lo “Scherzo sinfonico” di Pierre Cocherau. Colpisce l’ostinata ribattuta di pedale, l’alternanza di volumi e la chiusura improvvisa del brano. Un’atmosfera di preghiera si ricrea col “Preludio, fuga e variazioni” di Cesar Franck, fa parte delle “Six pièces pour grand orgue” (1860-64) che tanto ebbero influsso sulla letteratura organistica. Elegante il fraseggio su tastiera nel brano di Franz Liszt, “Preludio e fuga su B.A.C.H.”(versione sincretica di Jean Gaillou). Al termine, l’organo di Santa Rita è a piena potenza, quasi assordante. Come bis, Skudlik ci presenta in perfetto italiano un brano più intimo, “In paradiso”, del parigino Théodore Dubois (1837-1924).

Piergiacomo Oderda

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