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Gioco, azzardo, tarocchi: l'origine dei giochi di carte.

30/11/2018 16:46
 

Carte da gioco, tarocchi, gioco d’azzardo… Quanta importanza hanno ancora la tradizione del gioco e la simbologia delle carte in Italia? Per quanto antichi e poco all’avanguardia possano sembrare, i giochi di carte non hanno mai smesso di esercitare la propria attrattiva sul popolo italiano, che non sembra aver mai rinunciato ad una partita in famiglia, alla lettura esoterica dei tarocchi o ad una mano di poker o blackjack. Così semplici ma allo stesso tempo così amate, le carte da gioco hanno una storia che va ben oltre gli ultimi decenni, e persino più in là degli ultimi secoli di storia. A cosa o a chi va attribuita la loro origine? Come e quando sono giunte in Italia?

 




La tradizione delle carte in Italia: i giochi più popolari

Non è difficile rendersi conto di quanto i giochi di carte siano ancora popolari nel nostro Paese, persino tra i più giovani. Passando in rassegna i trenta giochi più famosi, è semplice scorgere qualche nome familiare, persino per i meno appassionati: tra questi, la scopa rappresenta sicuramente uno dei giochi più noti della tradizione. Nonostante ci siano stati numerosi studi sull’origine del gioco, tra cui la recente ricostruzione di Sergio Bonanni, non è facile risalire alle prime reali attestazioni della scopa. Secondo la tradizione italiana, però, la sua origine andrebbe fatta risalire al porto della città di Napoli dove, nel corso del XV-XVI secolo, pescatori e pirati erano soliti contendersi il bottino di razzie e assalti. Non è da escludersi che il gioco della scopa sia arrivato nei porti di Napoli per tramite spagnolo, vista l’influenza esercitata dalla Spagna di Carlo V nel corso del ‘500 e la diffusione in territorio spagnolo di un gioco molto simile all’attuale scopa, noto con il nome di Escoba. Tra i giochi di carte più famosi figurano anche molti giochi d’azzardo, tra cui il blackjack. Nato qualche secolo più tardi rispetto alla scopa, probabilmente nei casinò francesi del ‘700, il gioco del blackjack presenta oggi numerose varianti, tra cui quella del blackjack europeo, spagnolo e classico. La notorietà del gioco risiede probabilmente nella semplicità delle sue regole di base: infatti, lo scopo del blackjack consiste nel battere la mano del banco con meno carte possibili, avvicinandosi al numero 21, ma senza mai superarlo, come spiegato in un articolo di Betway. Per ogni mano vincente, il giocatore ha diritto di ricevere la somma della propria puntata, più la puntata originaria. In ultimo, tra i giochi tornati di moda di recente, non si può fare a meno di ricordare il burraco, gioco che affonda le sue origini nell’America Latina degli anni ’40, in particolare in Uruguay. Secondo un articolo pubblicato su La Rivista del Burraco, in Italia ci sarebbero oggi circa cinque milioni di giocatori, il cui numero sarebbe in costante aumento grazie all’attività degli enti locali occupati nella diffusione del gioco e nell’organizzazione di tornei sportivi dedicati agli appassionati.

Le prime testimonianze storiche: l’origine delle carte

 

Al di là dei singoli giochi, a quale Paese risalgono le prime testimonianze relative all’uso delle carte? Come molte tra le invenzioni più antiche, tra cui la carta o i fuochi d’artificio, anche le carte da gioco affondano le loro origini nell’antica Cina, esattamente intorno al X secolo. La diffusione in Europa, come anticipato, sarebbe da attribuirsi alla Spagna che, dopo aver conosciuto un periodo di forte arabizzazione tra l’XI e il XIII secolo, avrebbe contribuito all’arrivo delle carte da gioco in Europa, già caratterizzate dai quattro semi (denari, coppe, spade e bastoni), la cui aggiunta si deve proprio al mondo arabo. Stando ad un approfondimento apparso sul magazine Focus, tra i primi mazzi di carte ci sarebbero anche i tarocchi, la cui tradizione è ben radicata in Piemonte. Come riportato in un articolo sulla loro natura, infatti, i mazzi di tarocchi sarebbero ancora in uso in molte città piemontesi e, secondo quanto descritto, i mazzi tipici del Piemonte presenterebbero delle caratteristiche proprie rispetto ad altre tipologie di tarocchi. Tra queste, il Giudizio, che pare richiamare l’iconografia delle anime descritte nel Purgatorio, e il Diavolo, rappresentato di profilo con ali da pipistrello e con una serie di volti sulle gambe e sul petto. Queste differenze nello stile e nel disegno dei mazzi sarebbero da attribuirsi all’influenza del francese Jacques Vieville, fabbricante vissuto nella seconda metà del XVII secolo e responsabile di aver influenzato un’importante porzione di tarocchi francesi, con i quali i mazzi tipici piemontesi condividerebbero molte somiglianze.

Nate in epoche e in terre lontane, mescolatesi con la cultura e la tradizione di popoli differenti, le carte da gioco sono giunte fino a noi. Pur continuando ad evolversi, a dar vita a nuove varianti, o a diffondersi anche in versione digitale, non smettono di divertire e appassionare i giocatori di tutto il mondo, a prescindere da età o provenienza geografica.

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