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Kastamonu incendio. Diossina con valori sempre bassi, aumenti nell'area incendio

20/04/2019 21:49
Si sono concluse le prime analisi di approfondimento fatte durante l'incendio della ditta Kastamonu Italia (ex Annovati) a Frossasco (TO).
La scelta dei punti di monitoraggio è stata dettata dalla necessità di approfondire gli effetti delle ricadute dei fumi in una zona sensibile dell’abitato di Frossasco e in una zona più prossima all’incendio; sulla base di questi criteri sono stati pertanto definiti 2 siti:
• Plessi scolastici di Via Asvisio n°2, presso la gradinata – tribuna del campo da calcio;
• Cortile interno ditta D.V. Rubber s.a.s. di Via Piscina 17/1.
 APPROFONDIMENTI TECNICI
Dalle analisi effettuate si evidenzia che nella zona abitata i livelli di diossina si sono mantenuti sempre bassi e sovrapponibili ai valori di fondo della zona. Nell'area della ditta, dove era in corso l'incendio, invece si sono registrati aumenti rispetto al fondo urbano.
La formazione di microinquinanti organici, e in modo particolare di diossine, è inevitabile ogni qualvolta si verifichi la combustione di materiale organico in presenza di cloro, a meno che non vengano adottate le dovute misure che ne assicurino la combustione completa ad esempio con temperature di fiamma molto elevate, come nel caso di impianti di combustione dedicati (impianti di incenerimento ad esempio).
 Visti tutti i parametri analizzati, con strumentazione da campo e in laboratorio, nonostante il perdurare dell'incendio, è possibile escludere un fenomeno di grave e diffuso inquinamento ambientale.
In ogni caso, si ritiene opportuno mantenere viva l'attenzione anche in fase di post-emergenza e per avere un quadro più completo l'Agenzia effettuerà ulteriori approfondimenti sulle matrici ambientali coinvolte (terreni, ceneri ) per definire in modo completo l'impatto ambientale rilevabile sul territorio dell'evento e un ulteriore monitoraggio della qualità dell’aria per verificare il rientro a concentrazioni ambientali di fondo dei microinquinanti nella fase successiva all'incendio.
ATTIVITA’ DI ARPA IN OCCASIONE DELL’INCENDIO PRESSO LA DITTA KASTAMONU ITALIA A FROSSASCO
COSA: SOSTANZE MISURATE
Con il termine generico “diossine” si indica un gruppo di 210 composti chimici aromatici contenenti Cloro, divisi in due 
famiglie, policlorodibenzodiossine (PCDD) e policlorodibenzofurani (PCDF), che si differenziano per il numero e la 
posizione degli atomi di cloro sugli anelli benzenici; di questi solo 17 (7 PCDD e 10 PCDF) sono di particolare interesse 
dal punto di vista tossicologico. Si tratta infatti di composti particolarmente stabili e persistenti nell’ambiente, tossici per 
l’uomo, gli animali e l’ambiente stesso. Le diossine e i furani costituiscono due delle dodici classi di inquinanti 
organici persistenti riconosciute a livello internazionale dall’UNEP. Abbiamo ricercato (PCDD) e (PCDF).
I policlorobifenili (PCB) sono una serie di 209 composti aromatici costituiti da molecole di bifenile variamente clorurate. 
Solo 12 dei 209 congeneri di PCB presentano caratteristiche chimico-fisiche e tossicologiche paragonabili alle 
diossine e ai furani: questi vengono definiti PCB diossina-simili (PCB DL).
Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono composti formati da due o più anelli aromatici che derivano 
prevalentemente dalla combustione incompleta di materia organica come ad esempio carbone, derivati del 
petrolio, olio o biomassa. Gli IPA sono sostanze semivolatili trasportate dalle masse d’aria sia allo stato di gas 
sia adsorbite sulla frazione solida in sospensione. Gli IPA sono sostanze di interesse tossicologico in quanto 
alcune di esse sono considerate probabili o possibili cancerogeni (cIPA).
DOVE: SITI DI MONITORAGGIO
La definizione dei punti di monitoraggio è stata dettata dalla necessità di approfondire gli effetti delle ricadute dei fumi in 
una zona sensibile dell’abitato di Frossasco e in una zona più prossima all’incendio; sulla base di questi criteri sono stati 
pertanto definiti 2 siti:
 Plessi scolastici di Via Asvisio n°2, presso la gradinata – tribuna del campo da calcio;
 Cortile interno ditta D.V. Rubber s.a.s. di Via Piscina 17/1.
COME: STRUMENTI UTILIZZATI
Campionatori ad alto volume tipo echo puf; il prelievo viene realizzato aspirando e filtrando il flusso di aria su un dispositivo 
che permette di intrappolare diossine, PCB e IPA presenti in fase solida e gassosa. La durata del campionamento 
adottata nel corso di questo monitoraggio è stata pari a 24 ore, durante le quali la portata di campionamento viene 
controllata elettronicamente e i parametri di prelievo vengono misurati e memorizzati dallo strumento. Il modulo di 
campionamento, costituito da filtro e cartuccia adsorbente, consente il campionamento degli inquinanti sia sotto forma di 
particolato (polveri totali) che della frazione vapore. Il campione destinato all’analisi e’ quindi costituito da in un filtro e un 
adsorbente su cui è realizzata la determinazione di policlorodibenzodiossine (PCDD), policlorodibenzofurani (PCDF), 
policlorobifenili (PCB) e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). I campioni prelevati sono successivamente stati 
analizzati in laboratorio.
ESPRESSIONE DEI RISULTATI E VALORI DI RIFERIMENTO
Generalmente PCDD/PCDF e PCB non vengono rilevati nelle diverse matrici come singoli composti, ma come 
miscele complesse dei diversi congeneri aventi differente tossicità. Per esprimere la tossicità dei singoli 
congeneri è stato introdotto il concetto di fattore di tossicità equivalente, TEF. POSTO = 1 IL FATTTORE DI 
TOSSICITA’ della 2,3,7,8-TCDD (2,3,7,8- tetraclorodibenzodiossina), i TEF dei singoli composti sono stati 
determinati per confronto.
Nella tabella sottostante a titolo di esempio abbiamo riportato il calcolo dei TEF relativi all’incidente di Frossasco.
Per esprimere la concentrazione complessiva di PCDD/PCDF e PCB nelle diverse matrici si utilizza la tossicità 
equivalente (TEQ), ottenuta sommando i prodotti tra i TEF dei singoli congeneri e la loro rispettiva concentrazione.
Esistono due gruppi di TEF: 
 gli I-TEF (International TEF), utilizzati per l’espressione della concentrazione in campioni ambientali,
 i WHO-TEF definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sia per PCDD/DF che per PCB, utilizzati per 
i campioni alimentari e per i campioni ambientali in cui si esprimano anche i PCB dioxin like.
Per PCDD/PCDF e PCB non sono al momento stabiliti né a livello europeo, né a livello nazionale o regionale valori 
limite o soglie di riferimento in qualità dell’aria. L’unico riferimento della letteratura scientifica e solo per PCDD e 
PCDF, sono le linee guida della Germania: Linea guida per aria ambiente: 150 fg I-TEQ/m3
.
Si evidenzia che le suddette linee guida individuano anche dei valori obiettivo di lungo periodo per il controllo 
dell’inquinamento atmosferico, con particolare attenzione alla valutazione degli inquinanti atmosferici 
cancerogeni in aria ambiente, e stabiliscono per la somma PCDD/DF + PCB dioxin like, espressa con i fattori di 
tossicità WHO 2005, il valore di 150 fg WHO-TEQ/m3
.
Non sono reperibili valori guida o di riferimento per i PCB totali. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della 
Sanità) una presenza in aria di 300 fg I-TEQ/m3 è un indice di sorgenti locali di emissione che devono essere identificate 
e controllate (Rapporti ISTISAN 06/43).
ESITI ANALITICI PCDD/PCDF, PCB E IPA
Nella seguente tabella di sintesi si riportano gli esiti riscontrati nei campioni di aeriformi prelevati presso i due siti del 
comune di Frossasco (TO) accompagnati da valori di confronto (indicati come valore minimo, medio e massimo) relativi 
ai valori di PCDD/DF in polveri aerodisperse prelevate presso aree influenzate da emissioni derivanti da attività industriali 
e aree urbane, oltre al riferimento alle linee guida tedesche.
Tabella 1: PCDD/PCDF e PCB prelevati presso “Plesso scolastico” e presso “DV Rubber” e linee guida
Punto di prelievo 
periodo campionamento
Pl. scolastici 
Via Asvisio n°2
3/04/19- 4/04/19
Cort.int. ditta 
D.V. Rubber 
s.a.s.
3/04/19-04/04/19
Aree influenzate da emissioni di attività 
industriali e aree urbane
Linee guida 
tedesche
Indice OMS** 
fg I-TEQ/m3
minimo medio massimo
Somma PCDD/PCDF 
fg I-TEQ/m3
38,1 267 (± 112)* 0,624 33,3 226 150 300
Somma PCDD/PCDF + 
PCB DL 
fg WHO-TEQ/m3
44,4 345 (± 143)* 5,36 34,0 213 150
*il valore riportato tra parentesi è l’incertezza estesa associata al risultato
Ai fini della valutazione è stato riportato il valore obiettivo previsto dal D.Lgs. 155/2010 come media annuale per 
il benzo(a)pirene.
Tabella 2: Benzo(a)pirene nei due siti “Plesso scolastico” e presso “DV Rubber” del comune di Frossasco
Campione 2019/19876 2019/19878
Punto di prelievo Pl. scolastici Via Asvisio n°2 Cortile interno ditta D.V. Rubber s.a.s.
Unità di misura ng/m3 ng/m3
Benzo(a)pirene 0,151 0,113
Valore obiettivo annuale D.Lgs. 155/2010 
Benzo(a)pirene 
Nella figura A il valore di PCDD/PCDF relativo alle polveri aerodisperse campionate nel cortile della “ditta DV 
Rubber” si colloca tra i due riferimenti utilizzati per la qualità dell’aria. Il primo valore, pari a 150 fg I-TEQ/m3 viene 
utilizzato per valutare lo stato della qualità dell’aria; il secondo, pari a 300 fg I-TEQ/m3
, è considerato indice della 
presenza di sorgenti locali di emissione in aria di PCDD/PCDF. Il valore di PCDD/PCDF relativo alle polveri 
aerodisperse campionate presso i “Plessi scolastici” evidenzia una situazione sovrapponibile al valore medio 
rilevato presso aree influenzate da emissioni derivanti da attività industriali e aree urbane.
Nella figura B si riportano le concentrazioni relative alla somma di PCDD/DF + PCB DL riscontrate delle due 
postazioni, e il valore obiettivo di lungo periodo per la stessa sommatoria pari a 150 fg WHO-TEQ/m3
. Questo 
riferimento, riportato sul grafico, è l’unico attualmente disponibile, ma riferito a lunghi periodi di osservazione, 
non paragonabili dunque a campionamenti di 24 ore come nel nostro caso.
 
CONCLUSIONI
Sito di monitoraggio “PLESSI SCOLASTICI”:
Possiamo dire che nella zona abitata i livelli di diossine (PCDD/DF) e policlorobifenili diossina simili (PCB dl) si 
sono mantenuti sempre bassi e sovrapponibili ai valori di fondo della zona di appartenenza.
Sito di monitoraggio “ditta D.V. Rubber”:
Nell’area più prossima all’incendio invece si sono registrati degli aumenti rispetto al fondo urbano sicuramenti 
legati all’incendio oggetto del monitoraggio. Le concentrazioni rilevate in aria per PCDD/DF risultano superiori 
alle linee guida indicate dalla Germania, pari a 150 fg I-TEQ/m3
, ma sono inferiori all’indice indicato 
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), pari a 300 fg I-TEQ/m3.
Le concentrazioni rilevate in aria nel medesimo sito di monitoraggio per la sommatoria di PCDD/DF e PCB dioxin
like, risultano superiori al valore obiettivo di lungo periodo pari a 150 fg WHO-TEQ/m3
. Questo riferimento, 
riportato sul grafico, è l’unico attualmente disponibile, tuttavia è riferito a lunghi periodi di osservazione, non 
paragonabili dunque a campionamenti di 24 ore adottati in questo monitoraggio.
Per miglior chiarezza, la formazione di microinquinanti organici, e in modo particolare di diossine, è inevitabile
ogni qualvolta si verifichi la combustione di materiale organico in presenza di cloro, a meno che non vengano 
adottate le dovute misure che ne assicurino la combustione completa ad esempio con temperature di fiamma 
molto elevate, come nel caso di impianti di combustione dedicati (impianti di incenerimento…).
Indubbiamente per l’evento monitorato ci si trovava in presenza sia di legno naturale non trattato che di materiali 
legnosi trattati di varia origine e provenienza, inoltre l’inevitabile intervento di spegnimento e contenimento 
dell’incendio ha creato condizioni di abbassamento della temperatura di fiamma con determinazione di condizioni 
sfavorevoli a una combustione ottimale.
Possiamo confermare, visti anche tutti gli altri parametri misurati, che si è trattato di un incidente di non grande 
rilevanza in termini di inquinamento derivato. 
Se dall'analisi dei dati, rilevati nel corso delle campagne di monitoraggio condotte da ARPA Piemonte, è possibile 
escludere un fenomeno di grave e diffuso inquinamento ambientale, si ritengono però necessarie le seguenti 
ulteriori azioni:
- una valutazione delle autorità sanitarie
- eventuali ulteriori approfondimenti sulle matrici ambientali coinvolte (terreni, ceneri ) per definire in modo 
completo l'impatto ambientale rilevabile sul territorio dell'evento
- un ulteriore monitoraggio della qualità dell’aria per verificare il rientro a concentrazioni ambientali di 
fondo dei microinquinanti nella fase post incendio (ad esempio a un mese dallo spegnimento).
Torino, 19 aprile 2019
 

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