Giustizia fatta. Condannati per l'omicidio di Maurizio Rigoli. Voce Pinerolese aveva ragione
Maurizio Rigoli era stato ucciso a Bibiana nel mese di aprile del 2014. Dopo cinque anni la giustizia ha emesso il suo verdetto: tre condanne per l’omicidio. La drammatica vicenda di Rigoli si poteva definire prima e, forse, anche trovare il suo corpo. Vogliamo ricordare che Voce Pinerolese, da subito, (sul sito www.vocepinerolese.it sono presenti tutti i nostri servizi) aveva scritto che l'uomo era stato ucciso e che non si era allontanato volontariamente come sostenevano, invece, le forze di polizia. E lo avevamo scritto con forza e rabbia, in forza di semplici indagini investigative fatte da Dario Mongiello direttore di Voce Pinerolese. Eppure il direttore, di fronte alle prove fornite a un investigatore lo stesso gli aveva risposto: "come fai a dire che è un omicidio? Manca il corpo".
Purtroppo avevamo ragione. Il corpo di Rigoli non è stato mai trovato ma secondo le nostre personali indagini il corpo di Rigoli era stato fatto sparire in un contenitore dei rifiuti a Bibiana e da lì è poi finito nella discarica di Pinerolo.
Poi, finalmente, i carabinieri del nucleo investigativo di Pinerolo hanno "ripreso in mano" la vicenda e sono riusciti, grazie a un importante lavoro investigativo, a individuare i colpevoli.
Il 20 maggio, la Corte d’Assise di Torino, ha pronunciato la sentenza di condanna per l’omicidio di Rigoli Maurizio. Sono stati condannati Duretovic toni nato a Carmagnola 28 anni, residente a Bibiana, detenuto in Francia.
Condannato a 20 anni per il reato di cui all’art. 584 CP (omicidio preterintenzionale) ed a 5 anni e sei mesi per il reato di cui agli artt. 110, 411 CP (distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere)
Duretovic Kuzman nato a Bitola (Macedonia) 52 anni, residente a Bibiana, detenuto. Condannato a 5 anni e sei mesi per il reato di cui agli artt. 110, 411 CP (distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere);
Mitrovic Sladjana nata a Zajecar (Serbia) il 49 anni, residente a Bibiana, detenuta.
Condannata a 5 anni e sei mesi per il reato di cui agli artt. 110, 411 CP (distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere).
Tutti condannati alla interdizione dai pubblici uffici ed al risarcimento danni alle parti offese.
Nella foto Giacomo Rigoli davanti l'ingresso della casa dove abitava il fratello Maurizio (nel riquadro a sinistra)
