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E poi, finalmente, arriva una ragazzina di 16 anni

26/09/2019 7:21
di Samantha Valfrè
Un salvataggio difficile
Il surriscaldamento globale è in atto, non vi è alcun dubbio, non possiamo negare che l’effetto serra stia dando i suoi amari “frutti”. Sono anni che si parla di questa problematica e si cercano delle soluzioni anche inconcludenti, a volte solo per far girare l’economia a mio avviso. Un esempio lampante sono le auto. Sono state messe delle restrizioni sulla loro circolazione, molti hanno dovuto cambiare l’auto approfittando degli “ecoincentivi” creati ad hoc,  ne hanno comprata una ultimo modello, con filtri su filtri, con emissioni ridotte e via discorrendo, tempo un anno era già “ecologicamente” arretrata. Poi è stato deciso di vietare l’utilizzo della plastica usa e getta.
Poi ci è stato consigliato di consumare meno carne, perché la sua produzione è altamente inquinante, di lavarci solo con la doccia, niente bagno, che richiede troppa acqua, mi raccomando  tiepida per risparmiare energia. D’inverno scaldarci il meno possibile, per ridurre le emissioni, imponendoci addirittura di non superare alcune temperature. E via così con altri simili consigli e obblighi. E poi, finalmente, arriva una ragazzina di 16 anni a puntare il dito contro i potenti della terra per averle rubato i sogni e l’infanzia. Frase ad effetto ma non comprensibile, se l’infanzia l’avesse passata a lavorare in fabbrica sottopagata potrei capirlo, ma il surriscaldamento globale non può aver toccato in alcun modo la sua infanzia. I sogni nessuno penso possa rubarli, e sperare in un mondo migliore è già un sogno e, se volesse realizzarlo, dovrebbe andare a scuola a studiare, così da poter collaborare al miglioramento del pianeta con il suo sapere e anche educando le generazioni future. Tutti sembrano improvvisamente risvegliarsi nuovamente su un problema che, in realtà, è da sempre oggetto di discussione, anche prima che arrivasse lei ad illuminarci. Non si può puntare il dito contro nessuno, se non contro l’evoluzione umana. Evoluzione che ci ha portato ad allungare la vita in maniera spropositata ed a migliorarne la qualità in una parte del mondo, mentre l’altra parte è ancora in evoluzione. Siamo quasi otto miliardi di abitanti sulla terra, il vero problema, che non vi dirà mai nessuno, è che siamo troppi per questo pianeta! Una volta si moriva prima, c’erano guerre, carestie e pestilenze, che di tanto in tanto decimavano la popolazione, che tornava a crescere fino alla successiva tragedia. Oggi le epidemie sono contenute, le carestie sono praticamente sparite, c’è una parte di  mondo che ha raggiunto una certa stabilità economico-sociale che gli permette di vivere senza problemi, l’altra parte di mondo è in fase di sviluppo economico, che la porterà a raggiungere la stessa stabilità. Il problema è che ogni individuo ha delle necessità,  che in qualche modo sono nocive per la terra. Pensate quanto sia inquinante mangiare. L’agricoltura inquina, l’allevamento anche ed i processi industriali di produzione alimentare pure. In più l’agricoltura causa l’erosione dei suoli, che diventano improduttivi. Non pensate che se passassimo  all’agricoltura biologica risolveremmo tutto, non si può perché  le rese del biologico sono nettamente inferiori all’agricoltura classica, e sul pianeta siamo troppi abbiamo bisogno di rese altamente produttive per nutrire tutti. Potremmo considerare gli OGM, le colture idroponiche e quelle aeroponiche come miglioramenti, ma sicuramente non risolverebbero del tutto il problema, inoltre molti le vedono come soluzioni demoniache. Viviamo in un mondo dove ci sono persone che preferiscono accumulare immondizia in una discarica, piuttosto che usare un inceneritore per paura di quello che potrebbero respirare, come se la discarica fosse più “green”.  A volte è la popolazione stessa, con la propria chiusura mentale, ad ostacolare scelte necessarie per la salvaguardia ambientale, bisognerebbe diffondere una migliore cultura scientifica fin dalle scuole primarie. Pensate davvero che questi ragazzini che scendono in piazza sappiano quale sia il problema? Lo sapranno che, ogni volta che caricano il loro smartphone, consumano della corrente prodotta anche inquinando? Lo sapranno che una macchina elettrica produce zero emissioni, ma produrre l’energia elettrica che le permette di funzionare inquina? Lo sapranno che, chiedere ai paesi in via di sviluppo di smettere di sfruttare selvaggiamente le risorse energetiche per non inquinare, è un ostacolo al loro sviluppo economico e, di conseguenza, al raggiungimento del benessere presente nella parte fortunata di mondo alla quale appartengono loro?
Io ho una sola certezza, tutto questo caos si tradurrà in imposte contro l’inquinamento, che non risolveranno nulla, perché per risolvere qualcosa bisogna investire soldi nella ricerca per cercare soluzioni “green” efficaci, in più bisogna investire in “un’educazione scientifica” della popolazione, che, molto spesso, osteggia le scelte migliori per la salvaguardia ambientale, perché ancora vede il progresso scientifico come il male assoluto.
Samantha Valfrè
 

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