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Esperienze di alcune scuole di Pinerolo e pinerolese. “Etwinning”

16/11/2019 18:37

Esperienze di alcune scuole di Pinerolo e pinerolese

 

 

di Piergiacomo Oderda

Donatella Nucci, capo Unità nazionale etwinning, presenta, nell’ambito di un convegno dedicato alle “Buone pratiche, strategie e percorsi verso il ben-essere della scuola in Europa”, una riflessione sull’evoluzione del progetto “Etwinning” dal singolo docente in veste di pioniere alla scuola intesa come sistema. I programmi europei “Erasmus +” di cui l’”etwinning” è una delle azioni rappresentano il braccio operativo delle politiche europee in materia di istruzione, “se la politica deve avere successo, deve avere un impatto sul sistema”. “L’innovazione didattica ha senso se non rimane un’esperienza circoscritta al singolo ma se è qualcosa che viene disseminato a livello di scuola e territorio”. Nella logica della ”learning organisation”, “il capo di Istituto deve farsi aiutare dai docenti della scuola che hanno un’expertise in aree che lui non possiede”. Nel convegno capita effettivamente così, Daniele Benedetto, neodirigente dell’Istituto comprensivo 4 di Pinerolo, ammette di essere stato ”pungolato” dalle maestre che hanno ottenuto il riconoscimento ”scuole etwinning 2019”. Laura Filliol racconta come l’Istituto comprensivo si sia costituito nel 2016 radunando una decina di scuole fra Pinerolo, Macello e Buriasco. Hanno lavorato due anni per preparare la candidatura per ottenere la “quality label”. Tra i progetti spiccano quelli dedicati alla continuità tra la classe quinta della primaria e la prima della secondaria di primo grado, come tra scuola dell’infanzia e scuola primaria. Su un cartellone scopriamo i titoli dei loro progetti, tra cui “A funny school year” di Lucia Tarolla e Teresa Russo e “Storytelling tree”. Un altro Istituto comprensivo premiato è quello di Santena. La preside Giovanna D’Ettore e la prof.ssa Irma Eandi presentano il progetto “L’invasione degli scarafaggi, la mafia spiegata ai bambini”, culminato in un dibattito col giudice Caselli. Il progetto “A virtual tour in Europe” ha permesso uno scambio di tradizioni locali con Polonia e Turchia. Ada Zamboni è la dirigente del terzo Istituto comprensivo insignito della qualifica di “scuole etwinning 2019”, quello di Villanova Mondovì (CN). Il progetto “Teddy bar travels” ha consentito lo scambio in lingua inglese via “skype” con bambini di altre realtà. L’Istituto “Balbo” di Casale Monferrato ha ottenuto un riconoscimento nazionale ed europeo con il progetto “In giro per i confini europei”. Sulla piattaforma si sono iscritti ben ventun docenti di quella scuola. Infine, Rossella Capristo e Paola Giai Minietti elencano i progetti dell’Itis Majorana di Grugliasco, tra cui “I’m showing my city to my friend” condiviso con partner della Turchia, uno dei paesi più attivi sulla piattaforma.

Le conclusioni spettano all’infaticabile Silvana Rampone, referente istituzionale e pedagogico etwinning per il Piemonte. Esorta alla creatività, riprende le tematiche su emozioni e “mindfulness” presentate rispettivamente da Silvia Palmieri e Gabriele Vidano; Giuseppe Bordonaro, dirigente area progetti internazionali per l’ufficio scolastico regionale, suggerisce arte e musica come spunti di partenza per nuovi progetti. Vale sempre la filosofia dell’imparare confrontandosi con gli altri. Pur con quarant’anni di insegnamento, Rampone sa di avere ancora “tanto da sperimentare”. Riprendela parola chiave dell’ “impatto” dei progetti, “non teniamoli chiusi all’interno delle scuole”. L’obiettivo è quello di “creare una rete di scuole etwinning sul territorio regionale”. Bordonaro informa che “Erasmus ed etwinning saranno oggetto di formazione per i neodirigenti con quattro ore di lezione frontale”. Nucci consiglia di “andare nella direzione dei progetti che aiutino a raggiungere gli obiettivi di miglioramento della scuola”. Per chi è alle prime armi, Rampone consiglia l’iscrizione alla piattaforma (www.etwinning.net) e la navigazione sul “forum dei partner” presente in Etwinning Live per “postare” la propria idea di progetto o rispondere a quelli presenti. Si consiglia la partecipazione ad un seminario regionale che consente un’esercitazione pratica sulla piattaforma.

 Foto. da sinistra Bordonaro, Benedetto, Filliol 

Piergiacomo Oderda

 

 

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