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La camera approva risoluzione per i diritti dei disabili e persone non autosufficienti

28/08/2012 11:05

L'associazione Promozione Sociale onlus e numerose altre associazioni sociali sono liete di annunciare che, l’11 luglio scorso, la Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la risoluzione n. 8-00191, che si riporta integralmente, documento importantissimo in quanto conferma che i Lea, Livelli essenziali di assistenza socio-sanitaria sanciscono, fra l’altro, i seguenti diritti pienamente e immediatamente esigibili a favore:
a) dei soggetti con handicap intellettivo in situazione di gravità per quanto concerne la frequenza di centri diurni e l’accoglienza residenziale a tempo pieno;
b) degli adulti e degli anziani cronici non autosufficienti, delle persone affette dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile al ricovero presso Rsa, Residenze sanitarie assistenziali, con la conseguente garanzia della prosecuzione delle cure sanitarie fornite da ospedali o da case di cura private convenzionate;
c) dei pazienti con rilevanti disturbi psichiatrici e limitatissima o nulla autonomia alla degenza presso strutture residenziali.

 

Il testo integrale della Risoluzione n. 8-00191 è il seguente:

La XII Commissione (Affari sociali), premesso che:
- il 1° marzo 2012 è stata presentata alla Camera dei Deputati la petizione n. 1403 del 2012, riguardante il finanziamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), per le persone non autosufficienti, promossa da numerose personalità, nonché da associazioni e organismi pubblici e privati, operanti nel campo del volontariato e della promozione sociale, e sottoscritta, fino a questo momento, da oltre 16.000 cittadini. Tale petizione è stata assegnata alla Commissione affari sociali, che l'ha iscritta all'ordine del giorno per l'esame ai sensi dell'articolo 109 del regolamento della Camera;
- a conclusione dell'esame in Commissione è stata presentata la presente risoluzione;
- ritenuto opportuno, in un momento in cui la crisi del rapporto tra cittadini e istituzioni parlamentari evidenzia tutta la sua grave portata, recepire con la necessaria tempestività, istanze così importanti promosse dalla società civile;
- considerata l'importanza di assicurare la tutela sanitaria e socio-assistenziale dei cittadini con handicap invalidanti, degli anziani malati cronici non autosufficienti, dei soggetti colpiti dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile, nonché dei pazienti psichiatrici, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001 e dell’articolo 54 della legge 289 del 2002;
-rilevato che l’attuazione dei Lea è alquanto carente in molte zone del nostro Paese, sia per ragioni di ordine finanziario, sia perché è ancora estesa la concezione che considera l’inguaribilità sinonimo di incurabilità;
- considerato altresì che, mentre è effettivo e riconosciuto il diritto alle cure sanitarie e sociosanitarie residenziali, le erogazioni per le assistenze domiciliari restano sovente un intervento deciso discrezionalmente dalle Asl e dai Comuni;
- ritenuto infine che la sensibile riduzione delle risorse finanziarie disponibili nell'ambito
dei Fondi relativi al finanziamento delle politiche sociali, non potrà che aggravare la
situazione sopra delineata, impegna il Governo:
— -- ad assumere le iniziative necessarie per assicurare la corretta attuazione e la concreta
esigibilità delle prestazioni sanitarie e delle cure socio-sanitarie, previste dai Lea, alle
persone con handicap invalidanti, agli anziani malati cronici non autosufficienti, ai
soggetti colpiti dal morbo di Alzheimer o da altre forme neurodegenerative e di demenza
senile e ai pazienti psichiatrici, assicurando loro l'erogazione delle prestazioni domiciliari,
semiresidenziali e residenziali, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
del 29 novembre 2001, concernente i Livelli essenziali di assistenza;
—-- a portare avanti con sollecitudine il lavoro preparatorio volto all'adozione del Piano
nazionale per la non autosufficienza, che deve prevedere l'adeguata integrazione fra
l'intervento sociale e quello sanitario, in una prospettiva di miglioramento della qualità
della vita di anziani e disabili.

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