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“FARSI IL VINO CON LE PROPRIE MANI E CAPACITA’ ”

19/08/2013 22:40

Le uve rosse si prestano per questa pratica. Nei momenti di crisi riscopriamo le nostre tradizioni.Crediamoci in una vendemmia in ritardo. Novita’ e fantasia nei periodi difficili. E’ forse presto per parlarne in quanto sara’ sicuramente rispetto alle ultime stagioni una vendemmia in ritardo per la situazione meteo in primavera. Pero’ puo’ essere l’occasione in tempo di crisi  di riscoprire le ns. belle tradizioni soprattutto in Provincia di Cuneo che in passato hanno fatto scuola e sono state il centro della nostra bella agricoltura.
Stiamo parlando dei forti legami che scaturivano con l’acquisto delle uve da parte dei contadini della “piana” e della “montagna vicino a Cuneo e Saluzzo” dai “particolari” ovvero contadini delle colline di Langhe, Roero e Monferrato molto ambiziosi che si davano un certo tono quando vendevano le loro uve rosse pregiate(dolcetto, barbera soprattutto) ai colleghi dell’altra parte
della Provincia.
L’iniziativa portava del buon vino nelle cantine per l’inverno e ricchezza di contatti tra diversi tipi di agricoltura e non di rado si acquistavano i vitelli, la frutta e altro per i contadini della collina.
Senza dubbio in particolari e lunghi periodi di crisi dobbiamo ritornare sui nostri passi per risparmiare e come si dice “bere bene” e non comperare dalle scansie dei supermercati   dove dilagano vini di altre zone a prezzi con importi a meno dell’acqua.
Ci vuole pero’ da ambo le parti uno scatto d’orgoglio e uscire dalla pigrizia un po’ cronica per imparare dai nostri vecchi quanto ci hanno voluto tramandare e dove in troppi casi non abbiamo fatto tesoro degli insegnamenti. Non c’è solo per la nostra produzione vinicola l’estero ma  anche il mercato interno, che in parte abbiamo dimenticato e questo punto di contatto tra gli agricoltori porterebbe  sui tavoli dei vini provenienti da uve selezionate e ricercate con passione e amore.
Di fronte allo scenario congiunturale odierno la fantasia e la novita’ “sul passato” possono aiutare veramente il ns. bel territorio.Siamo troppo impauriti e disorientati  ma forse le soluzioni sono meno complesse di tanti “summit o meeting” nelle grandi capitali europee.

Muoviamo in questo contesto i gruppi d’acquisto solidale o altri enti come i “dopolavoro”, club, associazioni e forse “archimede con una leva avra’ mosso il mondo…..”
Del resto per le uve rosse non ci vogliono  grandi attrezzature e capacita’ fuori norma ma solo volonta’.

Mauro Bongiovanni

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