Facebook Twitter Youtube Feed RSS

“Etwinning” per connettersi con i paesi dell’Unione Europea e non solo. Pinerolo

12/10/2018 14:01
 Da Pinerolo all'Europa con etwinning
di Piergiacomo Oderda
Le aule del Porporato ospitano un seminario regionale di etwinning condotto da Vincenzo Ruta, dal 2016 ambasciatore del progetto, coadiuvato da Laura Filliol e Silvana Rampone. Insegnante di scuola primaria a Giaveno, da anni si cimenta in collaborazioni per esempio con scuole della Repubblica Ceca. La piattaforma “etwinning.net” che verrà presentata a Torino il 16 novembre al Liceo D’Azeglio consente di connettersi con i paesi membri dell’Unione Europea e con alcune incursioni in Ucraina, Azerbaigian, Georgia, Giordania, Tunisia. La “new entry” è il Libano. Si tratta di una comunità esclusivamente di docenti che vanta attualmente circa seicentomila iscritti. Oltre al portale, un altro elemento costitutivo è “etwinning live” che consente l’accesso a gruppi, progetti, al “forum dei partners” dove cercare persone con cui condividere la propria idea progettuale. Vincenzo rassicura insegnanti eventualmente intimoriti dall’uso dell’inglese. Si può comunicare anche in italiano, anche se l’inglese permette di ampliare il proprio raggio d’azione. Può essere sufficiente una conoscenza pari al livello A2 delle certificazioni e si garantisce il progresso immediato nella conoscenza delle strutture comunicative proprio grazie all’utilizzo della piattaforma. Emanuela Boffa Ballaran ha vinto un premio a livello europeo per il suo progetto su migranti e inclusione, “Imagine… together for te world”; insegna italiano ed è stata coadiuvata dal suo collega di religione.
Tra i gruppi o forum di discussione, troviamo, per esempio, “Creative classroom” che esiste da otto anni ed è molto vivace quanto a numero di interventi e di partecipanti. Mi sono iscritto ad uno sparuto gruppo per “Insegnare religione a scuola”. Il cuore della piattaforma sono i progetti. E’ importante che siano di carattere collaborativo, ci si trova in “team” e ci si chiede quale argomento potrebbe accomunarci. Ho provato a digitare “religion” e “food” come parole chiave nel “forum dei partners”, sulla scorta del progetto pastorale del vescovo, ed ho scovato “The Mediterranean is served: diet, recipes, stories”, dove, guarda caso, partecipa un’insegnante di religione del Portogallo. I progetti possono mirare all’elaborazione di un ebook digitale, un gioco in “scratch”, una mappa mentale. La giuria di “Quality Lable” premia «il livello di reticolarità, non premia un progetto quando ciascuno ha fatto la sua parte ma non si è realizzata alcuna interazione». Una volta attivato un progetto si assegna un “twinspace”, uno spazio dove si condividono pagine, immagini, diario di bordo. In ogni pagina non dovrebbe mancare il contributo dei partner.
Un consiglio: «etwinning non dev’essere una monade isolata dalla programmazione. Si sceglie un progetto che abbia a che vedere col programma e ci lavori col collega». Completano la piattaforma gli “eventi” come l’incontro svoltosi a Pinerolo e la “formazione professionale” dove si possono trovare per esempio moduli di PBL (Project Based Learning) connessi con etwinning a cura di Elena Pezzi, Laura Maffei, Paola Arduini, Enzo Zecchi (formatori a livello nazionale) dal 15 al 26 ottobre o semplici seminari di un’ora e mezza “on line” (webinar).
Piergiacomo Oderda
Nella foto Laura Filliol con Vincenzo Ruta
 

Commenti