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FOTO. Tra i progetti etwinning premiati, il liceo Porporato Pinerolo e l’Istituto comprensivo di via Cumiana

16/11/2018 21:27

LE FOTO

di Piergiacomo Oderda

Laboratori di etwinning sono stati organizzati là dove Augusto Monti ha insegnato, come ricorda una targa affissa all’ingresso dell’aula magna del liceo D’Azeglio di Torino. Renato Grimaldi e Silvia Palmieri illustrano l’integrazione possibile tra il linguaggio della programmazione e il linguaggio audiovisivo, la cosiddetta “robotica educativa”. In un video esemplificativo, una “montagna pelosa” è il mammut, riletto dalla fantasia degli allievi della scuola primaria Marconi di Collegno come un possibile alleato per la difesa degli uomini preistorici, a cui offrire addirittura una cena vegana! Grimaldi spiega che a fronte della somministrazione di un test a 130 bambini sui concetti di relazione spazio temporale, i bambini si erano collocati al 33° percentile. «Come risolvere il problema?». Da una cesta magica fuoriescono delle apine (bee-bot) con capacità autonome di muoversi avanti, indietro e con un angolo di novanta gradi, sempre per uno spazio di quindici centimetri (memorizzano una cinquantina di comandi) e dei mini-robot più complessi, dotati di sensori di contatto, di prossimità, capaci di leggere variazioni di luminosità e di colore. «I bambini programmando questi robot acquisiscono concetti di relazione spazio temporale, attivano i neuroni specchio», crescono «nel procedimento di acquisizione delle competenze». Installando una videocamera su questi marchingegni, è possibile simulare la ripresa “soggettiva”. Alcune studentesse della facoltà di  Scienze della Formazione ci introducono all’app “Stop motion maker”. Raccomandano di studiare soluzioni il più possibile insieme ai bambini, a partire da un brainstorming per la raccolta di idee fino a sintetizzare il racconto nello story board e a risolvere problemi tecnici come il fissaggio dello smartphone, data la necessità di scattare un centinaio di foto. Umberto Mosca mostra dei video didattici realizzati con il tablet di classe. I ragazzi della scuola secondaria di primo grado Pacinotti si divertono a rappresentarsi con delle qualità raffrontate ad animali, il gatto (“sono agile e coraggioso”), la volpe, l’aquila, il coniglio. Si divertono in un singolare esperimento con bicarbonato, colorante alimentare e una pipetta di limone. Fuoriesce spumeggiando un liquido rosso in cui intingono le dita. Un altro lavoro riguarda il tema della schiavitù di ieri e di oggi, realizzato assemblando immagini di documenti d’archivio, fumetti auto realizzati e trailer di film. I video didattici hanno il pregio di permettere di «chiarire il sapere», rendono più accessibili i contenuti scolastici, gli allievi percepiscono le lezioni più attuali. Suggerisce di pensare già in fase di lavorazione all’audience, chi vedrà il video (peer education, presentazione della scuola ecc.).

Al mattino, Sara Pagliai, capo dell’Agenzia Erasmus +/Indire (Istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa) ha sottolineato l’incremento di fondi per le scuole previsto nel periodo 2021-2027. Le azioni chiave nel bando uscito lo scorso 7 novembre riguardano la mobilità individuale per la formazione (scadenza 5 febbraio) e i partenariati strategici per l’innovazione (scadenza 21 marzo). Maria Paola Azzario, presidente del Centro per l’Unesco di Torino, ha aperto alle tematiche dello sviluppo sostenibile (Agenda 2020-2030), il tema della loro proposta formativa è “il cibo come mediatore culturale”. Lorenzo Denicolai, docente di antropologia dei media, ha sottolineato l’intreccio tra cultura visuale e scrittura mediale, attraverso cui i bambini possono approcciarsi al pensiero computazionale. Scaricabile da internet il video “Il futuro ha un cuore antico”, dialogo suggestivo tra i mini-robot e le marionette della famiglia Lupi di Palermo. Tra i progetti etwinning premiati, spiccano il liceo Porporato Pinerolo e l’Istituto comprensivo di via Cumiana.

Piergiacomo Oderda

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