Facebook Twitter Youtube Feed RSS

Il Sinodo speciale Panamazzonico invoca una conversione ecologica e pastorale

17/10/2019 6:13
“Dallo Spirito Santo chiediamo il dono dell'ascolto”, stare in ascolto in questa zona in cui tanto è in gioco. Il Sinodo speciale Panamazzonico dibatte in questi giorni a partire dal testo dell'Instrumentum laboris che invoca una conversione ecologica e pastorale per lasciarsi interrogare dalle periferie geografiche esistenziali. Il metodo del vedere, valutare, agire, come emerge dal Documento preparatorio, si articola in tre grandi sezioni del documento, “la voce dell'Amazzonia”, l'”Ecologia integrale”, la “Chiesa profetica”. Alla base delle tre conversioni suggerite (pastorale, ecologica, ecclesiale) stanno tre documenti, l'”Evangelii Gaudium”, la “Laudato si'” e l'”Episcopalis communio”.
La vita in Amazzonia si identifica con l'acqua, il Rio delle Amazzoni è l'arteria del continente e del mondo. Il fiume aiuta a vivere insieme tra culture e lingue diverse. Nove sono le nazioni coinvolte (Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname e la Guyana francese, oltre mare) per un totale di 7,8 milioni di km2. Ricorre qua e là nel documento il “canto”, una vita che canta come il canto dei fiumi, una vita che danza e che rappresenta la divinità. Gli infiniti orizzonti sono un canto.
Un concetto base è il “buen vivir”, un desiderio di felicità e armonia fra tutti che nella nota al n. 12 viene reso anche con espressioni indigene (“Sumak Kawsay” per i quechua, “Suma Qamaña” per gli aymara, “Teko Porã” per i guaranì). Viene definito addirittura un “mantra”, mutuando il termine dalle religioni hindu, il principio base dell'ecologia integrale, “tutto è connesso” con il quintuplice riferimento alla “Laudato si'” (16.91.117.138.240), intercomunicazione tra tutto il cosmo.
Va sottolineata anche la dimensione comunitaria nelle espressioni del camminare “verso una terra senza mali” o alla ricerca della “collina santa”. Lo sfruttamento ambientale sistematico richiama un assunto del documento di Aparecida, citato al n. 11, il servizio alla vita piena dei popoli indigeni passa attraverso la denuncia delle situazioni di peccato, delle strutture di morte così così come dal favorire il dialogo interculturale, interreligioso, ecumenico. Le minacce sono richiamate dal card. Hummes nella relazione iniziale del Sinodo, l'appropriazione dei beni, il disboscamento, i mega progetti idroelettrici.
“Noi indigeni del Guaviare (Colombia) siamo-facciamo parte della natura perché siamo acqua, terra e vita. Chiediamo che cessino i maltrattamenti, lo sterminio della Madre Terra. Vogliamo che il nostro grido sia ascoltato da tutto il mondo. Il grido assume il significato di “luogo teologico”, da dove ripensare la fede. Si parla di sguardo contemplativo, in tutte le creature si rivela il mistero della bellezza di Dio. E' un tempo di grazia in cui la Chiesa si fa sorella, invita a rompere il proprio spazio per lavorare insieme e vivere la cultura dell'incontro. I nuovi cammini devono essere costruiti in dialogo con la sapienza ancestrale, riserva viva della spiritualità e cultura indigena. La diversità biologica, religiosa, culturale evoca una nuova Pentecoste. Il dialogo significa riconoscere altre vie che svelano l'inesauribile mistero di Dio. Nell'opzione preferenziale per i poveri, gli emarginati, gli esclusi (in nota al n. 109 i pronunciamenti dei papi sull'argomento), la Chiesa profetica ascolta canti di dolore e di gioia. Il canto rivela le situazioni dei popoli e intuisce le possibili trasformazioni.
La sezione sull'”ecologia integrale” parte dal rischio di “savanizzazione”, si passa poi alla mancanza di demarcazione dei territori degli indigeni. Al n. 52 si ribadisce quanto affermato dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro, “i popoli interessati devono avere il diritto di esprimere le proprie priorità in ciò che riguarda il processo di sviluppo”. Il secondo capitolo riguarda i 110 o 130 popoli indigeni in isolamento, costretti da sfruttamento economico e dopo traumi precedenti. I capitoli successivi riflettono sui temi della migrazione, urbanizzazione, famiglia e comunità, corruzione.
La “Chiesa profetica” rilancia l'interculturalità (Laudato si' 63.143.146), l'evangelizzazione in Amazzonia è un banco di prova per la Chiesa e la società. I popoli originari plasmino culturalmente le chiese amazzoniche locali, si sottolinea il tema dei “semi del Verbo”. La Chiesa deve essere partecipativa, accogliente, creativa, armoniosa.
 
Piergiacomo Oderda
 

Commenti