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Criticità anche nell'ospedale di Pinerolo per il Covid. la protesta degli infermieri

30/10/2020 18:15

Anche il Nursind il sindacato delle professioni infermieristiche era presente,  questa mattina, presso l'ospedale di Rivoli e in quello di Pinerolo per dar vita alla protesta dei dipendenti dell'Asl To3 in merito alle criticità legate all'emergenza coronavirus.

Sono molteplici le criticità. In pochissimi giorni c'è stato un boom di ricoveri di pazienti covid positivi. Soltanto a Rivoli ormai se ne contano più di 100. I Pronto Soccorso  sono in gravissime difficoltà.  Durante il periodo estivo è stato fatto poco o nulla. Sono anni che non si fa altro che tagliare su assunzioni e posti letto. A Marzo doveva essere espletato un concorso a tempo indeterminato per infermieri ma a causa dell'emergenza tutto è stato rimandato. Nel periodo che va da Maggio in poi il concorso poteva e doveva essere fatto. E invece non è stato fatto nulla. E oggi ci ritroviamo con personale che è finito in altre aziende dove sono stati fatti concorsi a tempo indeterminato, e a breve tanti altri dipendenti rischiano di essere persi perché andranno verso altre aziende di altre regioni dove sono stati banditi in maniera massiccia numerosi concorsi.

l'Asl To3 è un'azienda molto vasta da un punto di vista territoriale con numerose criticità.  Il segretario provinciale NURSIND, Giuseppe Summa sottolinea che serve urgentemente un potenziamento territoriale, servono urgenti assunzioni, prestazioni aggiuntive, maggiori DPI e aumento della sorveglianza sanitaria per il personale sanitario. Inoltre pretendiamo un potenziamento delle strutture ospedaliere, continuano gli RSU Nursind, ed incentivi per richiamare professionisti verso aree più disagiate come Susa.

 

PERIFERIE IN DIFFICOLTÀ. COSÌ LA REGIONE FA COLLASSARE GLI OSPEDALI PERIFERICI. PESA L' ASSENZA DELLE OGR

Sono in aumento il numero di pazienti covid positivi che sono costretti a ricorrere alle cure del personale sanitario ospedaliero. I pronto soccorso dell' ASLTO3 sono in gravissima difficoltà ed è in aumento la gestione degli accessi provenienti da Torino.  In questo momento pesa l'assenza di una struttura come quella delle OGR a Torino e la periferia non può farsi carico di tutto. Eppure il documento del DIRMEI  del 24 ottobre parla chiaro: sacrificate  gli ospedali spoke a quelli hub. Comprendiamo la necessità di salvaguardare la medicina specialistica degli ospedali HUB di Torino - dichiara Giuseppe Summa-, ma la periferia non è in grado di reggere l'impatto da un punto di vista di ampiezza territoriale , ma soprattutto per la  carenza di personale ancora maggiore rispetto alla città. Sappiamo tutti infatti che le aziende periferiche vanno avanti ormai da anni attraverso personale medico esternalizzato e si fa sempre più fatica a reperire anche personale infermieristico e di supporto. Se gli ospedali spoke devono farsi carico dei pazienti di Torino, la Regione faccia in modo di potenziare personale, finanziare prestazioni aggiuntive e potenziare il sistema dei trasporti secondari previsti dal Decreto Rilancio. Fra l'altro il documento regionale fa riferimento alle terapie intensive,  ma dimentica le subintensive che dovevano essere incrementate anche in Piemonte. Nello specifico per quanta riguarda l' ASLTO3 il documento parla di rianimazione Covid a Rivoli e Susa,  dimenticandosi di Pinerolo dove ci sono già pazienti covid positivi ricoverati in terapia intensiva da giorni. Tutti si chiederanno: Ma non dovevano essere solo Rivoli e Susa la rianimazioni covid? Certo che dovevano esserlo, peccato che Governo e Regione (non sta a noi individuare i responsabili)  non abbiano fatto nulla per incrementare i posti letto. La rianimazione di Rivoli e Susa sono praticamente sature. Così si è dovuti ricorrere anche a Pinerolo, ma anche qui nulla è stato fatto in merito ai lavori promessi. Come si può pensare che l'aslto3 possa farsi carico dei pazienti  covid in terapia intensiva di altre aziende quando numericamente non si può dare risposta neanche a livello aziendale? Gli infermieri del DEA di Rivoli vengono rimbalzati come pedine a sopperire carenze organiche mai incrementate, li ritroviamo un giorno in Ria il giorno successivo in reparto Covid e se necessario all'esterno a far tamponi ai pit stop. La seconda ondata è appena iniziata e siamo seriamente preoccupati - prosegue Giuseppe Summa. È in aumento il numero di dipendenti in infortunio per aver contratto il covid e alcuni di loro sono stati costretti a ricorrere al ricovero ospedaliero. Tornando alla situazione dei pronto soccorso e del loro sovraffollamento invece, rispetto alla primavera il numero dei passaggi  è in aumento, così come anche il numero di positivi che accedono per altre patologie. Addirittura ci viene  segnalato un numero di accessi di cittadini che arrivano con i propri mezzi da Torino. A Rivoli ci segnalano gravissime criticità in pronto soccorso e difficoltà nei ricoveri e gestione del personale. A Susa un disastro nella gestione del paziente Covid+ che deve esser trasferito in altri presidi.  Il pronto soccorso esplode. Dove possono essere presenti massimo 15/18 pazienti ne troviamo anche 28/35. 

Iniziano le ricadute sulle liste di attesa. Ci chiediamo se saremmo a breve rimuovo a fronte della chiusura imminente del PPI di Giaveno e Venaria per recuperare personale ormai utilizzato come pedine del Risiko con un ulteriore ed inevitabile sovraccarico sul pronto di Rivoli e Susa.  

Insomma, una situazione a dir poco difficile, che le aziende periferiche come l' ASLTO3 non possono affrontare da sole, ma che la Regione sta sovraccaricando ulteriormente. A tal proposito ci chiediamo che fine hanno fatto le OGR? Come viene utilizzato il campo di emergenza allestito dal Dott. Raviolo? La Regione non può continuare ad essere orba e far finta di nulla ed è chiaro a tutti che l' oftalmico da solo è insufficiente. Purtroppo siamo solo all'inizio,  ma la situazione è di elevata criticità e a farne le spese purtroppo,saranno ancora una volta cittadini e personale.

Nursind Aslto3

 

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