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Il più grande statista dell'800 europeo. Camillo Benso conte di Cavour? Cenni storici

26/05/2021 8:35

Cenni storici del pinerolese

" Il più grande statista dell'800 europeo "

 Camillo Benso conte di Cavour?

di Dario Poggio

 

La cittadina di Cavour, piccolo angolo del vecchio Piemonte, vanta una storia antichissima testimoniata dai molti reperti che ci raccontano un passato ultra millenario ( dai primi abitatori post neolitici della rocca, ai liguri , ai celti,  ai romani della Caburrum - Forum Vibii , al medioevo con il  temuto castello dei Savoia- Acaja,  alla potente Abbazia di Santa Maria, alle dimore di Giolitti...) eppure la sua fama , la sua notorietà ( addirittura internazionale)  non è legata tanto a questi significativi ricordi storici  o al successo delle sue  manifestazioni commerciali come "Tuttomele" e " Cavour carne" ( cresciute esponenzialmente fino a diventare punti di riferimento per produttori e consumatori di tutto il Piemonte  e  la prossima edizione di "Tuttomele", Covid permettendo, ha  conquistato l’ambito traguardo di manifestazione di livello nazionale)  ma principalmente all'abbinamento come " predicato nobiliare" al più grande statista italiano ossia Camillo Benso, il conte di Cavour.

La storia riporta (in estrema sintesi) che Michele Antonio Benso, figlio di Pompilio Benso conte di Cellarengo e di Isolabella nel 1649 acquistò per 20.000 lire il marchesato della cittadina di Cavour dando vita al ramo dei marchesi di Cavour.

Questo ramo principale si estinse e pertanto i beni del marchesato di Cavour passarono al Regio patrimonio.

 Tuttavia i Benso riuscirono il 13 ottobre del 1742 con una supplica al Re Carlo Emanuele a riottenere con "Regie Lettere Patenti" l'investitura formale del " Luogo, feudo, territorio e giurisdizione di Cavour con titolo e dignità marchionale". 

Con la rivoluzione francese, come tutti i nobili,  i Benso persero nuovamente diritti, titoli ( seppur informalmente mantenuti ) e possedimenti,  ma durante il successivo periodo di dominazione Napoleonica godettero di grande fama divenendo "Dignitari dell'Impero" (ricordiamo in proposito che il principe Camillo Borghese, cognato dell'Imperatore, Governatore di Torino, del Piemonte e della Liguria  era  il padrino del nostro  Camillo Benso e madrina era la sorella di Napoleone, la bellissima e assai libertina Paolina Bonaparte ) . 

Con la restaurazione post-napoleonica con grande abilità politica i Benso seppero riavvicinarsi ai Savoia tanto che nel 1814 furono reintegrati nuovamente nel titolo di marchesi di Cavour e nei diritti conseguenti sul territorio.

Il nostro Camillo Benso nacque il 10 agosto del 1810, secondogenito del marchese Michele e della contessa Adèle de Sellon. Alla morte del padre Michele, secondo le regole nobiliari di trasmissione di un titolo marchionale (m.p.r.), questo spettò al primogenito Gustavo.

 Camillo essendo secondogenito non ne aveva pertanto diritto, si sarebbe dovuto chiamare

“Camillo Benso dei marchesi di Cavour “ma secondo l'usanza francese dell'epoca gli venne attribuito "di cortesia" il titolo nobiliare di un livello inferiore a quello del fratello.

Quindi, conte di Cavour, un titolo che non gli competeva per puro diritto di successione ma con il quale anche il Re Vittorio Emanuele II soleva spesso chiamarlo...per cui come tale passerà alla storia... (ricordiamo che i rapporti tra Cavour ed il Re non furono sempre lineari e tranquilli, spesso entrarono in conflitto specialmente quando il Cavour anticlericale appoggiò una legge che aboliva certi ordini religiosi ed i loro diritti / privilegi temporali).

Una storia che lo vedrà grande protagonista (il vero artefice politico dell'Unità d’Italia) ma che molti tentarono poi in tutti i modi di sminuire.

Polemiche sollevate sopratutto in ottica di nostalgie meridional-borboniche (ma non solo...) di passata memoria ma riemerse anche recentemente con interpretazioni e derive assolutamente prive di realtà e realismo storico e polemiche su un “cavourismo” dalle vedute “esclusivamente nordiste” che avrebbe, suo malgrado, ceduto il passo all’Unità d’Italia solo di fronte all’evoluzione inarrestabile dei fatti.

Ma Cavour esercitò il ruolo primario di lucido timoniere del nostro risorgimento, un nobile piemontese con una visione nazionale ed europea, un giovane e geniale politico che giocò una partita dura, in alcuni momenti anche molto pericolosa (per lui ma soprattutto per i destini del piccolo Stato Sabaudo) ma alla fine vincente.

Camillo Benso vedeva come “fumo negli occhi” i tentativi estremistici, sovversivi e rivoluzionari (non condividendo l'utopismo delle idee mazziniane) per arrivare ad un processo di rinnovamento politico europeo ed italiano ed aveva la chiara consapevolezza che l’Europa stava vivendo un’epoca di trasformazione profonda dovuta alle nuove tecnologie, alle nuove idee ed al formarsi di una nuova coscienza sociale, ancora agli albori, ma comunque già inarrestabile.

Cavour era quindi un “moderato, aristocratico progressista” contrario sia agli assolutismi clericali sia agli assolutismi / immobilismi conservatori dei vari stati italiani (veniva accusato dalla destra conservatrice di essere un ostaggio della sinistra e da questa di assolutismo).

Il disegno unitario nazionale di Cavour fu invece “aperto, lucido, dinamico e razionale” sapendo cogliere tutte le opportunità che politicamente gli si presentarono nell'intricato contesto dello scenario europeo.  Un grande, abilissimo tessitore politico in quanto, dopo la guerra vittoriosa contro l'Austria, la partita per completare l'unità d' Italia si fece ancora più difficile e politicamente complessa.

Da un lato Cavour doveva smentire e fingere di reprimere pubblicamente i vari tentativi insurrezionali ma in segreto doveva appoggiarli contro la monarchia borbonica.

Consentire di agire senza apparire ufficialmente se non a fatti avvenuti...

Infatti, il 26 ottobre ci fu il solenne incontro di Teano tra il re Vittorio Emanuele II e Garibaldi, di fatto tra i due eserciti vincitori.

Il 18 febbraio del 1861 Vittorio Emanuele II, divenne il primo re d' Italia inaugurando con Cavour il primo parlamento italiano.    

Nel maggio del 1861 , dopo aver raggiunto i grandi obiettivi Unitari che tutti conosciamo, per il conte di Cavour cominciò un periodo di stanchezza e depressione ( era molto affezionato ad uno dei due figli del fratello Gustavo, Augusto, che morì in battaglia durante la Prima guerra di Indipendenza . La perdita del nipote, avvenuta nel 1848, precipitò il conte di Cavour nell'angoscia più profonda)  e verso la fine del mese un grave malessere con febbre e sporadici deliri lo colpì. Furono tentate svariate cure ma la medicina dell'epoca si rivelò impotente (si disse in seguito che morì per una grave forma di malaria non riconosciuta).

 

Dopo la visita de Re Vittorio Emanuele II e dopo aver ricevuto l'assoluzione dai peccati dal frate Giacomo da Poirino   ( ricordiamo che il Papa Pio IX lo aveva scomunicato insieme a tutti  coloro che avevano voluto ed approvato la legge sull' abolizione di alcuni Ordini religiosi), alle 7 del mattino di giovedì 6 giugno del 1861, Camillo Benso, conte di Cavour serenamente spirò (circola da sempre  una teoria la quale  sostiene che sarebbe stato avvelenato per vendetta e su mandato di Napoleone III, Imperatore di Francia ; mentre un' altra teoria, suffragata  da alcuni storici documenti inglesi, sostiene che fu in pratica... assassinato ma per scarsa competenza - o per cinica volontà su mandato -  dai medici che lo curarono in modo totalmente sbagliato ed inadeguato anche per quei tempi come risulterebbe da una lettera privata inviata da sir James Hudson - ambasciatore britannico presso il Regno d’Italia a Torino - a lord John Russell -ministro degli esteri britannico, Londra - il 24 maggio 1861, Kew Gardens, Public Record Office 30/22/68). 

 

 Purtroppo la verità (morto avvelenato su mandato o solamente curato da medici incompetenti) non la sapremo mai... ma, nonostante la sua morte prematura, la grande opera e il contributo politico all'Unità d'Italia del Cavour furono indubbiamente fondamentali ed assolutamente decisivi.

 Ma, Camillo Benso venne mai in Cavour paese? Questo non mi è dato di saperlo (forse solo una mia lacuna) ma sicuramente in forma privata sarà venuto più volte se non altro per visitare i suoi possedimenti in loco... (Nel 1981 gli eredi dei marchesi Benso vendettero al Comune di Cavour le ultime proprietà sulla Rocca) ed i cavouresi di allora come quelli di oggi erano e sono ben fieri di portare questo antico, prestigioso nome legato al: “Più grande statista europeo dell'ottocento”.

Nella foto Camillo Benso

 

                                                                                                                      Dario Poggio

 

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