Cavallerizza "Caprilli "diventerà una biblioteca del... cavallo? Addio a un altro pezzo di storia
di Dario Mongiello
Possiamo “girarla” come la vogliamo ma i fatti sono questi. La "Cavallerizza Caprilli” di Pinerolo, un pezzo di storia dell'equitazione a Pinerolo e famosa in tutto il mondo, non sarà più destinata ai cavalli. La Cavallerizza “Caprilli”, nata con i cavalli, con la sua storia, e dedicata a Federigo Caprilli, che ha inventato a Pinerolo il metodo naturale di equitazione, potrebbe diventare anche una biblioteca, anzi, una biblioteca per i cavalli. Questa sembrerebbe l’dea del sindaco Salvai che coglie la palla al balzo per lo “stop ai cavalli” (quelli veri, in carne e ossa) richiamandosi all’articolo 5 legge dell’8 agosto 2019, n° 86 del riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché di lavoro sportivo.” E il 2 aprile è entrato in vigore il D. L.gvo 28 febbraio 2021 n° 36 con attuazione della legge sopra descritta. Per farla breve, nella struttura pinerolese, mancherebbero i requisiti per la tutela e gestione degli equidi. Il sindaco di Pinerolo Luca Salvai, il 9 giugno scorso, ha inviato una lettera al presidente dell’A.N.A.C. Alipio Mugnaioni informandolo dell’inidoneità della struttura. Non solo, il sindaco aggiunge un argomento che con la legge non ha nulla che vedere: “A tale circostanza si aggiunge ad alcuni anni di gestione della struttura difficoltosa dove si è assistito all’insorgere di conflittualità tra fruitori / gestori della Cavallerizza e all’impossibilità da parte dell’amministrazione comunale di realizzare i lavori di adeguamento previsti e, tra l’altro tuttora finanziati. Lavori che, anche qualora portati a termine non garantirebbero le caratteristiche imposte dalla citata normativa. Di questo siamo sinceramente dispiaciuti”.
Nella lettera il sindaco affonda il coltello affermando: “… il modello di gestione ipotizzato nel 2017 non abbia nei fatti funzionato ed abbia evidenziato tutte le difficoltà pratiche e logistiche di gestione di una struttura che necessita di lavori importanti di messa a norma e il cui utilizzo “polifunzionale” risulta complicato…”.
Il presidente Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, Alipio Mugnaioni, fulgido esempio di difesa della storia e tradizione del cavallo a Pinerolo, senza colpo ferire, invita il Presidente ASD Cavallerizza Caprilli gen. Greco, il presidente sezione “ANAC cap. Federigo Caprilli”, Torarolo e per conoscenza al gen. Flaviano Godio a rilasciare l’immobile. Tanta è la conoscenza della storia del cavallo che, Alipio Mugnaioni, nella lettera nemmeno dimostra di non conoscere il nome corretto del capitano Caprilli. Un errore grave chiamare il capitano Federico anziché Federigo... Grave visto il ruolo dell’autore della missiva.
Va da sé che anche questa volta, anziché trovare seriamente delle soluzioni per mantenere in vita la Cavallerizza Caprilli, e per il cavallo, si fa prima a salutare i cavalli e cavalieri. Storia già vista per il Nizza cavalleria, per l’accademia militare di Veterinaria, Tribunale, ecc. ecc.
Chissà, a Pinerolo, forse, c’è troppa gente che vedere o sentir parlare di divise, militari ecc. gli fa venire l’orticaria. Beh se la possono anche tenere.
La “Cavallerizza Caprilli” deve rimanere per i cavalli, quelli veri, non quelli presenti nei libri.
Altre informazioni del disatro compiuto dai politici pinerolesi qui: https://www.vocepinerolese.it/articoli/2017-02-11/ecco-prova-dellincapacita-dei-nostri-politici-pinerolesi-ci-hanno-preso-giro-10989
- e ancora qui: http://www.vocepinerolese.it/articoli/2013-05-25/solo-chiacchiere-risolvere-problemi-pinerolo-pinerolese-dimenticati-dai-politici-2933
- https://www.vocepinerolese.it/edizioni/voce-pinerolese-luglio-2016
e altre notizie sul sito www.vocepineroles.it
