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La Sacra Sindone tra scienza e teologia una nuova indagine che tocca i Templari

02/09/2021 16:00

La Sacra Sindone tra scienza e teologia una nuova indagine che tocca i Templari

 

Lo storico triestino Bruno Pamfili ripercorre la vicenda

della reliquia conservata a Torino, con il contributo di Cardini

 

Un nuovo libro sulla sindone di Torino? Ccrtamcnt\e, ma un libro di alta divulgazione che congloba all'interno di un approccio scientifico e di un preciso impianto storiografico I'enigma della Sindone, su cui tanto si è scritto, discusso, dibattuto: ne è autore Bruno Parmfili, nato aTrieste discendente da una antica ed illustre famiglia locale. A lui si affianca il noto storico del Medioevo Franco Cardini con unaampia e dotta prefazione.

Già il titolo discorsivo dell'opera si propone a un pubblico largo e curioso "Quello che vorreste sapere sulla Sindone di Torino (... e non solo)",edito per i tipi Europa Edizioni (pagg.26O, euro 15, 90).

La querelle tra sostenitori dell'autenticità della reliquia, intesa come vero sudario di Gcsù, e i negazionisti dichiarati e` ancora aperta e ha prodotto un innumerevole numero di ricerche di diversa valenza,così teologica come frutto di indagini prettamente scientifiche; ma si tratta di opere complesse, tutte di difficile accesso ai "non addetti ai lavori.

Bruno Pamfili ha il merito di inserirsi in questo notevole filone letterario producendo un libro che con molta chiarezza, lucidita, onestà intellettuale, porta il lettore a farsi una opinione autonoma, non imposta e gridata, in merito all'” oggetto " sindone. Per alcuni questo lenzuolo di lino è sacro, per altri è il prodotto di una falsificazione che temporalmente si pone nel Medioevo, intorno al 1200-1300.

L'autore si funge mediatore culturale e narra una storia affascinante che parte dai millenni più antichi per spiegare usi, costumi, fatti, ritrovamenti che afferiscono successivamente anche alla narrazione biblica e ai vangeli canonici e apocrifi; e ancora leggi civili e religiose, oggetti d'arte, in senso lato la cultura dei popoli nel periodo precedente e successivo alla nascita del cristianesimo.

Ma i testi sacri, pur trattati con competenza e conoscenza approfondita, costituiscono solo una parte di tutte le molteplici fonti storiografiche, cui si rifà lanarrazione: non manca il riferimento alle complesse vicende tardo antiche e medievali, alle gesta dei Templari, ad esempio, sempre riferite sul filo rosso delle ricognizioni precise che inseguono la presenza della Sindone nello scorrere dei secoli. A proposito dei Templari, Franco Cardini, autore lui stesso di un recente importante volume "La storia dei templari in otto oggetti", scrive che "il capitolo riguardante l'ipotizzato passaggio della Sindone per le mani dei templari è senza dubbio, per il grosso pubblico e gli amatéurs assetati di "misteri", quello piu` affascinante" e ricorda le parole che nel suo romanzo "Il pendolo di Foucault" Umberto Eco fa dire ad unpersonaggio che è appunto l'incamazione paradossale del tipo "templarista": "i templari c'entrano sempre".

In un'altra parte dell'indagine conoscitiva, Bruno Pamfili conduce un'analisi che parla con la precisione proprià delle scienze biologiche, di cui lui è uno specialista, di consistenza del tessuto-reliquia, dei microorganismi, dei pollini in essa contenuti ed esaminati con esperimenti chimici altamente sofisticati. E qui vengono proposte le tesi contrapposte più recenti nel corso dell'annoso dibattito, quelle pro e quelle contro I'autenticità, entrambe esposte, spiegate, discusse, partendo dalla base della puntuale consultazione di una vasta bibliografia ragionata sull'argomento, prodotta in Appendice,,e anche di spedizioni e ricerche condivisibili in internet.

Tra il sì e il no, tra il vero e il falso, è il lettore, da ultimo, a prendere le sue decisioni, un lettore condotto per mano lungo un viaggio nel tempo e nello spazio, proposto con una scrittura scorrevole, facile, che non disorienta, ma anzi invoglia ad approfondire il tema, da sviscerare come una storia gialla.

 

(da una intervista rilasciata al giornale il Piccolo di Trieste)

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