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Iintervista a Marco Invernizzi, svolta da Livia Tonti per il prossimo congresso del gruppo Gismo

05/10/2022 15:17

Marco Invernizzi, Professore associato di Medicina Fisica e Riabilitativa, Presidente del Corso di Laurea triennale in Fisioterapia, Università del Piemonte Orientale, interviene nella VI sessione del congresso Gismo, a Baveno (VB), sul tema “Ruolo dell’esercizio nella sarcopenia”.

In occasione del congresso dal titolo generale “Fragilità muscolo-scheletrica, stili di vita e appropriatezza terapeutica. Le sfide per il futuro”, presieduto dal prof. Carlo Cisari (Novara) e dal dott. Alberto Falchetti (Piancavallo-Verbania), Livia Tonti di M.D. Digital intervista il prof. Invernizzi.

La Sarcopenia è una problematica estremamente importante. Negli ultimi anni si è registrato un “focus” particolare dal punto di vista scientifico e clinico. Si tratta di una patologia che accompagna altri processi, come l’invecchiamento. Estremamente invalidante, correla con l’aumento di rischio di caduta, il peggioramento di patologie croniche tipiche dell’anziano, l’aumento esponenziale di costi gestionali a livello sanitario e sociale. Ha una prevalenza nei soggetti anziani, il venti per cento ne soffre. Si caratterizza per la perdita di massa muscolare e contemporaneamente di forza. La particolare diagnosi richiede il monitoraggio di questi due elementi. Al pari del trattamento nutrizionale, va posta attenzione sull’attività fisica e sull’esercizio terapeutico che rappresentano il principale strumento con cui contrastare la Sarcopenia. Diverse posizioni di società scientifiche e dell’O.M.S. sottolineano il ruolo dell’esercizio fisico in ambito preventivo e terapeutico. L’attività fisica consiste in una qualunque forma di attività che coinvolga l’apparato locomotore, con un dispendio energetico maggiore rispetto al metabolismo basale a riposo (per esempio, la camminata veloce). Dedicare un monte ore ogni settimana all’attività fisica riveste un ruolo preventivo e terapeutico sulla Sarcopenia in pazienti anziani. L’esercizio terapeutico è un sottoinsieme del mondo dell’attività fisica. In questa categoria si inserisce l’esercizio strutturato sia aerobico, coinvolgendo l’apparato cardiovascolare, sia contro resistenza, un movimento che coinvolge catene cinetiche muscolari diverse (pesi o altra resistenza elastica). La letteratura riporta che l’esercizio strutturato contro resistenza ha capacità importanti. E’ raccomandato per prevenire la perdita di massa muscolare e di forza. Interviene come elemento terapeutico efficace per recuperare entrambe.

Cosa è giusto fare per un paziente sarcopenico? Si raccomanda attività fisica, efficace per tantissime altre patologie croniche (non solo dell’anziano) per un tot a settimana. Si deve riuscire ad integrare anche un quantitativo ben strutturato settimanale di esercizio contro resistenza. Non si possono sottacere note dolenti, «un conto è la letteratura degli studi clinici, un conto la realtà». Una delle principali difficoltà nel traslare evidenze scientifiche è l’applicabilità, «dove lo svolgo, come, chi supervisiona, chi lo porta avanti». La problematica non è gestibile in ambito ospedaliero, men che meno in un rapporto uno a uno. Un tentativo per trovare altre soluzioni è l’attività fisica adattata ossia compattare per patologia un gruppo di pazienti. Si usufruisce dei benefici sia per il contenimento dei costi sia perché svolgere attività in gruppo induce a praticarle più volentieri, a non abbandonarle. Si tratta di esperienze “spot”, non si è mai riusciti a creare una realtà strutturata. E’ importante sensibilizzare in modo che non ne siano a conoscenza solo i clinici, gli esperti di questa patologia, ma anche il territorio dove verranno gestiti questi interventi di attività fisica ed esercizio strutturato. Anche il legislatore va coinvolto per interventi importanti sia in termini di organizzazione che di allocazione delle risorse. Il PNRR prevede questi interventi, lo sviluppo sul territorio e il coordinamento tra realtà ospedaliera e territorio, per ridurre effetti negativi anche di altre patologie degli anziani, in un’ottica preventiva che consente di realizzare benefici per tutta la cittadinanza.

Il Congresso (7-8 ottobre) affronta le seguenti tematiche: corretta alimentazione, vitamina D, dolore muscolo-scheletrico, salute muscolo-scheletrica, “update” nelle procedure diagnostiche delle malattie muscolo-scheletriche, fragilità scheletrica, nuove prospettive terapeutiche nell’osteoporosi, osteobiologia, “cross-talk” dell’apparato muscolo-scheletrico, sarcopenia, Long-Covid e apparato muscolo-scheletrico, nutraceutici, ortesi vertebrali e microbiota intestinale.

Il programma prevede anche letture e simposi nell’ambito delle aree tematiche predette, oltre alla presentazione di studi avviati dal GISMO (https://gismo.net/wp-content/uploads/2022/08/programma_congresso_web.pdf).

L’iniziativa ha il patrocinio dell’Accademia di Medicina di Torino.

Il link per l’iscrizione è il seguente: https://myeventsrl.it/evento.php?id=289.

 

Piergiacomo Oderda

 

 

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