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Proposta di restrizione al fumo fra perplessità e tanto fumo ( di sigaretta) negli occhi

16/03/2023 7:17

La nuova proposta di restrizione al fumo fra  perplessità e tanto fumo ( di sigaretta) negli occhi

 

Pare che nel disegno di legge proposto dal ministro della salute Orazio  Schillaci  sarà presente il  divieto di fumare in molti luoghi aperti, come, ad esempio, i parchi,i giardini, nonché la proibizione  di fumare nelle vicinanze di minori o di donne in stato interessante.

Si dovrebbe, pare,  anche vietare la possibilità, da parte dei locali,  di dedicare sale al chiuso per i fumatori e di permettere di fumare solamente negli spazi all’aperto di bar e ristoranti. Per altro,  questi spazi all’aperto solamente ad uso dei fumatori dovrebbero essere distanti dalle zone riservate agli altri clienti.  Sarebbe, inoltre, vietato il fumo nelle stazioni ferroviarie, presso le fermate degli autobus e presso gli imbarchi dei traghetti.

La proposta, se tale sarà effettivamente il contenuto, suscita non poche perplessità.

Il fumo, sia attivo sia passivo, è nocivo: tutti lo sappiamo da decenni.

Se è lodevole cercare di fare evitare il fumo passivo a un non fumatore in un locale chiuso e non arieggiato, ci pare quasi orientato al fanatismo tout court estendere tale zelo anche agli spazi arieggiati, laddove l’impatto del fumo passivo è sicuramente di gran lunga minore.

Si può sempre obiettare che a qualcuno il fumo, anche all’aperto, rechi disagio anche fisico. È verissimo, ma anche un profumo molto intenso indossato da un individuo potrebbe essere fonte di fastidio (nausea, emicrania)  per qualcuno e, di questo passo, ci si avvita su questioni di principio finendo in un cul de sac.

Pur concordando con l’intento di combattere i danni provocati dal fumo (attivo e passivo), questa proposta è sin da ora velleitaria non solamente nel merito, ma anche nella sua concreta applicabilità alla vita quotidiana. Occorrerà, pertanto, verificare, di volta in volta, se in zona, prima di accendersi una bionda, siano presenti minori o donne in stato di gravidanza. E che cosa fare se la minore età di un adolescente o lo stato di gravidanza di una donna non siano così  palesi all’occhio  di chi non sia né  pediatra né  ginecologo? Si dovrà domandare  quanti anni abbia il ragazzo oppure se la lieve pancetta  sia  conseguenza di insane abitudini dietetiche o di un lieto evento futuro, con rischio di cadere nel body shaming.

Spero ci sia perdonata la sottile vena di sarcasmo, ma riteniamo sia giunto, dopo il politically correct, la cancel culture et cetera,  il momento di cantare il de profundis per la dipartita della ragionevolezza.

Perché, dunque, non vietare anche il consumo di alcool in spazi pubblici? Anche l ' etanolo è sempre tossico per il fegato, e così come una sola sigaretta crea un danno, anche due dita di alcool sono nocive.

Bevi poco e ti fai male poco, bevi molto e ti fai male molto, sostengono quei medici  che adorano raccontare l' evidenza scientifica e non quanto ogni paziente vorrebbe sentirsi dire.

L’alcool non emette volute di fumo, quindi non crea problemi in chi è seduto vicino, anche se, in realtà, ne crea spesso e anche di molto gravi e mortali in chi in automobile  incrocia chi ha tracannato molto.

E, inoltre, si potrebbe obiettare che, anche sorseggiando  un sontuoso Chateau Latiffe, non si offra un buon esempio, in chi, magari minorenne,  non sia ancora stato iniziato ai piaceri di Dioniso.

E vogliamo, finalmente, tenere in considerazione lo stress emotivo cui un diabetico potrebbe essere sottoposto vedendo un vicino di tavolo delibare una meringa doviziosa di soffice panna montata? Sì allo chantilly, purché consumato lontano da chi abbia problemi connessi alla glicemia alta.

Un appello al ministro: la tutela della salute di chi non è fumatore dal fumo passivo va perseguita cum grano salis, quindi con  ragionevole prognatismo.

Inevitabile concludere che sarebbe anche più urgente impegnarsi maggiormente a ridare una boccata enorme di ossigeno alla nostra sanità pubblica, ora in ambasce come mai, con grande gioia degli imprenditori della sanità privata che beneficiano di una sanità pubblica talmente allo sbaraglio che ormai è quasi più perniciosa del fumo attivo e di quello passivo messi insieme.

Nel frattempo le droghe pesanti circolano sempre  più a tonnellate e indisturbate …

Ivan Albano

 

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