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Lidia Poët non sarebbe la prima donna avvocato ma prima donna iscritta al Cons. Ord. Avv.

31/03/2023 14:47

Lidia Poët non sarebbe la prima donna avvocato, ma la

prima donna ad essere iscritta al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati

 

Intervista all’Avv. Cecilia Di Lernia su Lidia Poët

 

 di GMC

La serie “La legge di Lidia POËT” pubblicata nelle scorse settimane da Netflix ha reso ulteriormente noto il nome dell’illustrissima pinerolese. La descrizione della serie “In questo avvincente dramma storico Lidia POËT indaga su alcuni omicidi mentre lotta per esercitare la carriera forense. Ispirata alla vera storia della prima avvocata italiana” ha destato l’interesse dell’Avv. Cecilia DI LERNIA, assessore della Città di Terni.

Senza alcuna polemica, l’Avv. DI LERNIA ha scritto ai produttori della serie per precisare che Lidia   POËT non sarebbe la prima donna avvocato, ma la prima donna ad essere iscritta al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, istituito nel 1874 nell’allora Regno d’Italia.

Per fare chiarezza su questa precisazione abbiamo intervistato l’Avv. DI LERNIA che ci ha confermato di non aver ricevuto alcuna risposta da Netflix alla sua segnalazione. L’Assessora ci ha chiarito che la segnalazione nasce – spinta anche da un po' di campanilismo - dal fatto che, in assoluto, la prima donna Avvocato è stata Giustina ROCCA del Foro di Trani, passata alla storia come il primo avvocato donna al mondo. Sposata con il Capitano Regio Giovanni Antonio PALAGANO e madre di quattro figli, di lei resta celebre la sentenza arbitrale pronunciata in lingua volgare l’8 aprile del 1500 al cospetto del governatore veneziano di Trani Ludovico CONTARINI. Secondo la tradizione, Giustina ROCCA, si occupò di delicate questioni diplomatiche fra le città di Trani e Venezia e la sua figura si ritiene abbia ispirato il personaggio di Porzia di Belmonte del Mercante di Venezia di William SHAKESPEARE. Ricordiamo che Trani è stata terra di diritto fin dal ‘400 e dal 1586 divenne sede di Regia Udienza, un'antica istituzione giuridica corrispondente all'attuale Corte d’Appello, sede che rimase attiva fino al 1806.

La stessa avvocatessa DI LERNIA riconosce l’importante merito a Lidia POËT di aver, per prima, ottenuto l’iscrizione dall’Ordine degli Avvocati, l’ 11 Agosto 1883 quando il presidente dell’Ordine era l’avvocato Francesco Saverio VEGEZZI.

A quella storica domanda di iscrizione votarono favorevolmente 8 membri del Consiglio dell’Ordine: BRUNO, GIORDANA, MASSA, PASQUALI, RAYNERI, RE, VEGEZZI, VILLA. In quattro votarono in modo contrario: CHIAVES, CURIONI, ISNARDI, SPANTIGATI. L’avv. Desiderato CHIAVES, ex Ministro dell’Interno, motivò il suo voto contrario all’iscrizione in quanto l’avvocatura era da considerarsi una funzione pubblica. Secondo il consigliere “ammettere le donne all’avvocatura era ridicolo e non opportuno proprio in omaggio ai principi che ci governano”. A questa posizione aderì l’Avv. Federico SPANTIGATI, deputato della Sinistra, che soggiunse: “Nessuna legge ha mai pensato di distogliere le donne da quelle ordinarie occupazioni domestiche che loro sono proprie”.  All’esito della votazione favorevole, CHIAVES e SPANTIGATI rassegnarono le loro dimissioni per protesta.

 Il Procuratore generale del Re presso la Corte d’Appello di Torino impugnò la delibera di iscrizione, motivando la propria opposizione con il considerare che alla donna “il titolo e l’esercizio di avvocato non è ammissibile, per l’unico ma essenziale motivo che il titolo e l’esercizio di avvocato non possono essere assunti a tenore di legge dalle donne”

   Sentenza che fu confermata ancora nell’aprile 1884, quando Lidia POËT presento il ricorso in Cassazione:

La precisazione dell’Avv. DI LERNIA effettivamente è confermata dalla dicitura scolpita sulla lapide posta nel giardinetto davanti al Tribunale di Torino, intitolato a Lidia POËT nel luglio 2021: “prima Avvocata in Italia iscritta dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino”:

   A Lidia POËT vanno comunque tutti i meriti di aver aperto alle donne la professione dell’Avvocatura, merito che la stessa Avvocata DI LERNIA riconosce con grande ammirazione per aver speso la propria vita per l’emancipazione femminile e sociale, in difesa delle persone svantaggiate.

 Nella foto da destra avv. Lidia Poët foto e Avv. Cecilia Di Lernia

 

GMC

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