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Ha un cagnolino e gli vietano di salire in tribuna per vedere suo figlio giocare a calcio

03/04/2024 15:07
Riportiamo il testo di un padre, di Pinerolo , che non ha potuto  assistere a una partita di calcio del proprio  figlio, perché  aveva  un cagnolino  e pertato  sarebbe  dovuto restare  fuori sotto  la pioggia se avesse assistere alla gara sportiva.  Discriminazione?
Questo il testo
 
"Ho scritto questa lettera aperta, indirizzata al Sindaco di Torino e all'assessore tutela animali.
Buongiorno, mi chiamo Denis Colombo e abito a Pinerolo. Scrivo la presente per segnalare una situazione che ritengo molto discriminante per i possessori di cani e che poco si inserisce nel contesto della città di Torino, nonché della Regione Piemonte, nonostante gli sforzi profusi per promuovere la relazione uomo-animale. In data 30/03/2024 ho accompagnato mio figlio, che doveva giocare a un torneo di calcio, presso il centro sportivo ASD di Mirafiori (To), in Via Geymonat 11. Da alcuni mesi, la mia famiglia gode della presenza di un cagnolino di nome Spike, di 7 Kg di peso, adottato presso il canile rifugio di Cavour. Spike è un cane ben educato; da quando è con noi, è diventato la piccola mascotte della squadra e segue con piacere tutte le partite in cui gioca il suo piccolo padroncino. Non abbiamo mai avuto problemi o restrizioni a portare con noi l’animale nei vari centri sportivi, tranne che in quello che ho appena citato. Nello specifico, ciò che è accaduto sta nel fatto che ho dovuto rinunciare ad entrare nell'area riservata agli spettatori, poiché l'accesso alla tribuna era vietato ai cani, e per tanto, viste le condizioni meteorologiche avverse, avrei dovuto rimanere sotto la pioggia assieme al mio cane. Le proteste e le rassicurazioni al personale sul fatto che il mio cane non avrebbe sporcato e che, in caso contrario, avrei prontamente pulito, non sono servite a nulla. La questione mi ha fatto molto riflettere, e provo a condividere alcune riflessioni:
1)In primo luogo, la crescente tendenza all'inclusione dei cani in una vasta gamma di luoghi pubblici, come bar, ristoranti e supermercati, riflette un cambiamento culturale significativo nel modo in cui percepiamo gli animali domestici e la nostra relazione con loro. Pertanto, mi è sembrato sorprendente che in un contesto come un campo sportivo, all'aria aperta, l'accesso agli animali fosse negato. Inoltre, la risposta del personale del centro sportivo, che sembrava basata su episodi di maleducazione da parte di alcuni proprietari di cani, solleva interrogativi sulla giustizia e l'equità nell'applicazione delle restrizioni.
2)Allo stesso modo, mi è venuto naturale riflettere sulla maleducazione presente anche nell'ambito del tifo. Alcune persone rovinano l'esperienza del calcio con atti di violenza e comportamenti antisportivi, che nulla hanno a che fare con il sano tifo e che compromettono la sicurezza e il piacere di tutti gli spettatori. Se il criterio usato dal gestore è quello della maleducazione allora la tribuna dovrebbe essere bandita a tutta la comunità sportiva, e non solo agli animali.
3) Il cartello affisso alla parete esterna specifica che la proprietà della struttura è comunale. Lodevole è il lavoro portato avanti dalla città di Torino per accogliere e mediare le diverse istanze e sensibilità al fine di creare una comunità attiva in cui anche gli animali possono trovare il loro spazio. A titolo di esempio cito: il regolamento sul benessere animale, la consulta animalista, la gestione delle colonie feline, le campagne di sensibilizzazione all’adozione, e così via. Quello che mi è accaduto si unisce ai tanti piccoli episodi che nel concreto rendono vano l’impegno profuso dalle amministrazioni e dalle associazioni di volontariato che mirano a incoraggiare la comunità a essere rispettosa degli animali, ma che riconoscano soprattutto il valore positivo della relazione tra uomo e animale.
Sono sicuro che l’amministrazione comunale sia interessata ad aprire un dialogo di confronto con la dirigenza della società sportiva per trovare soluzioni alternative, educative piuttosto che punitive, che tengano in considerazione gli interessi di tutti, cani compresi.
Cordiali saluti
Denis Colombo

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