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VIDEO Ancora proteste davanti ai cancelli della Raspini. Intervento dei carabinieri. Scalenghe

VIDEO. Ancora proteste davanti ai cancelli della Raspini a Scalenghe. Intervento dei carabinieri

VIDEO QUI:
https://youtu.be/X6Bshm1DngQ

Ancora proteste davanti ai cancelli della Raspini a Scalenghe. Alcuni lavoratori, il 4 luglio,  hanno protestato contro i licenziamenti messi in atto da Adecco Professional Solution. Sdraiati a terra i manifestanti hanno così bloccato i mezzi carichi di merce, anche deperibile. Inevitabile l’intervento dei carabinieri che con molta professionalità hanno gestito la difficile situazione cercando di spostare a braccia i manifestanti. Dalle immagini si vede che non c’è stata nessuna violenza da parte dei carabinieri così come è stata evidente la resistenza passiva dei manifestanti.

La Raspini – in un comunicato stampa - ribadisce nuovamente, a seguito degli eventi di questi giorni, che la vertenza in corso riguarda Adecco Professional Solution ed i lavoratori che la stessa a contrattualizzato. In questa vicenda l'azienda Raspini si trova quindi a dover gestire le ovvie conseguenze che si ripercuotono sull'operatività quotidiana”.

Il sindacato “Sì COBAS Torino” anche oggi continua con la protesta davanti ai cancelli dell’azienda  Raspini

 

Dall'alba, secondo giorno di sciopero dai cancelli Raspini di Pinerolo – afferma in un comunicato il sindacato -  resistendo alla violenza poliziesca di ieri sera, continua la lotta per l'internalizzazione dei lavoratori Adecco Professional Solution e un aumento di salario di 200 euro netti mensili, contro il licenziamento illegittimo di due lavoratori iscritti storico del cobas.

Quest'ultimo episodio è l’apice della continua attività antisindacale di Adecco (multinazionale del lavoro interinale) e Raspini (grande azienda alimentare produzione carni), da quando un anno e mezzo fa gli operai in appalto sono riusciti ad eliminare supersfruttamento, lavoro grigio e salari da fame unendosi con la nostra organizzazione sindacale per ottenere miglioramenti delle condizioni di vita e lavoro, usando le storiche armi della solidarietà e dello sciopero.

La protesta operaia rivendica anche l’assunzione diretta dei lavoratori da parte di Raspini, superando la precarietà e aumentando i salari bassi del sistema degli appalti, già causa di gravi problemi per i lavoratori negli ultimi anni (come riconosciuto anche dalla Dtl Ispettorato del lavoro di Torino, i cui provvedimenti nei confronti di Raspini riconoscono tra l'altro l’interposizione di manodopera).

Da ieri, come già in occasione delle passate iniziative di agitazione e mobilitazione degli operai Raspini con la nostra organizzazione sindacale, la storica fabbrica del pinerolese tra i simboli "dell'eccellenza made in Italy" è militarizzata da mezzi e uomini delle forze dell'ordine e della digos (polizia politica).

Di fronte allo sciopero, il padrone ha paura e chiama prefettura e questura, anche questa volta pronte a mobilitare altri carabinieri armati in assetto antisommossa per intimidire operai e studenti dai cancelli (peraltro le camionette stazionano nel piazzale interno anche la notte... chi paga?).

I lavoratori in lotta chiedono a tutti di portare sostegno concreto per lo sciopero dai cancelli dello stabilimento di Scalenghe…”

 

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